martedì 30 dicembre 2008

Economia Vicentina: incontro con Marina Bergamin

Assemblea pubblica del 6 dicembre a Meledo.


Sintesi dell'intervento del segretario provinciale C.G.I.L. Marina Bergamin pubblicato su YOUDEM.





Presto sarà disponibile anche l'intervento del consigliere regionale Claudio Rizzato avvenuto la stessa serata.

mercoledì 24 dicembre 2008

Natale 2008






Il circolo del Partito Democratico di Sarego augura a tutti i lettori del blog un sentito


Buon Natale






sabato 13 dicembre 2008

20% dell'IRPEF ai comuni: sì del Governo alla proposta di Calearo e del PD veneto.


Dal sito dell'On. Massimo Calearo:



Questa mattina il Governo ha accolto l'ordine giorno promosso dall'on. Massimo Calearo Ciman, in qualità di primo firmatario, perché il 20% dell’Irpef rimanga ai comuni. L'ordine del giorno accoglie sostanzialmente la proposta nata dal movimento dei sindaci del Veneto nelle scorse settimane. Inserendolo nelle disposizioni per la formazione del bilancio annuale, il Governo s'impegna a valutare, già a partire dai prossimi provvedimenti, l’innalzamento fino al 20% della compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche in favore dei comuni. Se attuata, questa norma divententerebbe il primo concreto strumento di federalismo fiscale in grado di dare da subito ai comuni le risorse di cui hanno bisogno. Oltre che dall'on. Calearo Ciman, l'ordine del giorno è stato sottoscritto da tutti i parlamentari veneti del PD, gli onorevoli Sbrollini, Testa, Rubinato, Murer, Naccarato, Fogliardi, Miotto, Viola, Tempestini, Lulli, Dal Moro, Marini, Zunino, Rosato, Scarpetti, Baretta, Martella.


N.d.R.: e i parlamentari leghisti... ?

giovedì 27 novembre 2008

Incontri a Longare

Venerdì 28 novembre ore 20.45
in collaborazione con i coordinamenti del PD Area Berica
Presso sala consigliare Comune di Longare incontro con
Massimo Calearo
Onorevole Partito Democratico
Affronteremo i temi dell’economia e dello sviluppo del nordest a partire dallo sviluppo dell’area Berica.
Venerdì 12 dicembre ore 20.45
in collaborazione con i coordinamenti del PD Area Berica
Presso sala consigliare Comune di Longare incontro con
Francesco Jori
Editorialista del Gruppo l’Espresso
Affronteremo il tema dei cambiamenti e delle trasformazioni avvenuti nel NordEst in questi ultimi anni, approfondendo in particolare il nuovo sistema di rappresentanza politica e l’organizzazione dei partiti: come cambia la proposta politica e come si rinnova la classe dirigente?

venerdì 21 novembre 2008

Assemblea Pubblica: SANITA’ VENETA

Assemblea Pubblica

Sabato 06 dicembre 2008 ore 18,00
Presso la sala polivalente di Meledo di Sarego

SANITA’ VENETA

Relatore: Claudio Rizzato
consigliere regionale P.D.

ECONOMIA VICENTINA

Relatrice : Marina Bergamin
Segretaria provinciale C.G.I.L.

Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.

domenica 16 novembre 2008

Crisi dell’Economia e della Finanza

ASSOCIAZIONE OLOF PALME

Venerdì 28 Novembre 2008
Chiostri di S.Corona Ore 20,30
Crisi dell’Economia e della Finanza
Ruolo della Politica e delle Istituzioni
discutiamone con
Prof. MASSIMO CACCIARI Sindaco di Venezia
Sen. NICOLA ROSSI Economista

Presentazione dell’Associazione e della serata
Silvano Veronese
Luigi Creazzo

Moderatore Claudio Rizzato

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ASSOCIAZIONE “ OLOF PALME “
Associazione di cultura politica e sociale senza fine di lucro.
Gli scopi costituenti di questa Associazione, che si rifà alla figura di un grande statista moderno e contemporaneo come Olof Palme, sono quelli didibattere, approfondire e promuovere idee, progetti, contributi ed iniziative sui processi di evoluzione politica, economica, sociale, civile e culturale in atto nel nostro Paese; conl’idea fondativa di sviluppare un movimento diopinione che si riconduca ai valori, alla storia e alle tradizioni del riformismo socialista, laico e cristiano sociale, dell’ambientalismo, dei movimenti di liberazione e per il disarmo, in particolare facendo riferimento alla storia e dalle esperienze modernizzatrici delle grandi socialdemocrazie europee e scandinave. Particolare attenzione e sensibilità verranno adoperate per promuovere discussioni e manifestazioni che mettano al centro le evoluzioni dei processi attuali sui diritti civili, sul welfare, sulla laicità delle leggi e dello Stato, sulle complessità della società contemporanea in tema di sviluppo e ambiente, di pari opportunità e di integrazione contro ogni forma di discriminazione. L’intenzione primaria è quella di costituire un laboratorio ideale per ipotesi, idee e programmiche sia di aiuto e spunto, anche locale, per scelte sociali e politiche realmente progressiste con una forte responsabilità individuale ed una altrettanto forte dimensione collettiva. I promotori dell’iniziativa, concordano e dichiarano che intenderanno concorrere alla iniziativa stessa, attraverso un impegno individuale, ed autonomamente decidono di fornire un contributo personale di esperienze ideali e di cultura politica di cui sono portatori, senza vincoli di adesione ad altre specifiche realtà politiche e sociali organizzate, salvo quello dichiarato di concorrere al dibattito ed al confronto in tutta l’area del centrosinistra per dare forza e prospettiva di governo.

I Soci Fondatori
Silvano Veronese
Luigi Creazzo
Luigi Poletto
Claudio Rizzato
Antonio Dalla Pozza
Claudio Veronese
Antonio Bertacco
Adalgiso Barcarolo

sabato 8 novembre 2008

BARAK OBAMA: 44° Presidente degli U.S.A.


Barak Obama è il 44° Presidente degli USA. E' il primo Presidente di colore della storia americana. Questo sicuramente sarà uno degli eventi più importanti non solo di quest'anno, ma anche dell'intero XXI secolo. Gli Stati Uniti d'America dimostrano di poter e voler cambiare e ora staremo a vedere l'evolversi dei fatti.
L'unico fatto reale invece è che purtroppo la nostra Nazione dimostra ancora di non essere rappresentata da chi ci governa. Come potrebbe rappresentarci un Presidente del Consiglio con la battuta tanto facile e "carina". Un Presidente che a livello internazionale è considerato solito nelle sue gaffe. Un Presidente che non possiede un filtro tra cervello e bocca e che non sa distinguere tra un bar (dove fare battute tra amici) e una convention internazionale dove rappresenta 60 milioni di Italiani.
[The Telegraph - UK]
Giovedì il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha offerto un esagerato ma bizzarro tributo al nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama, descrivendolo come “giovane, bello e anche abbronzato”.
L’osservazione del settantaduenne magnate dei media ha suscitato rabbia e derisione nel suo paese e La Repubblica, uno dei più grandi giornali italiani, ha commentato: “Giusto in tempo, ecco la prima gaffe sensazionale”.
Un parlamentare dell’opposizione, Dario Franceschini, ha chiesto al Presidente del Consiglio di scusarsi con il neo-presidente Obama.
“Si dimentica che le sue parole trasmettono all’estero l’immagine del nostro paese. Dire che il presidente degli Stati Uniti è giovane, bello e abbronzato suona, alle orecchie del mondo intero, come un insulto carico di pericolosa ambiguità”. Berlusconi ha accusato i suoi detrattori di essere degli “imbecilli” e di non avere senso dell’umorismo.
L’affarista miliardario è tanto conosciuto per le sue gaffes quanto per la sua abbronzatura permanente, il trapianto di capelli e la chirurgia plastica.
Durante il suo primo incontro con il primo ministro danese Anders Fogh Rasmussen, nel 2002, si è complimentato con lui usando le seguenti parole: “Rasmussen non è solo un ottimo collega, ma anche il Primo Ministro più bello d’Europa”.
Ed ha aggiunto: “Ha così un bell’aspetto che sto addirittura pensando di presentarlo a mia moglie”.
Nel 2005 ha fatto scoppiare un piccolo incidente diplomatico insinuando di aver fatto la corte alla Presidente finlandese Tarja Halonen per assicurarsi il suo appoggio affinchè l’Italia ospitasse l’European Food Safety Authority.
“Ho dovuto usare tutte le mie strategie da playboy, anche se era da tempo che non le sfoderavo”, ha detto, costringendo Helsinki a chiamare in causa l’ambasciatore italiano per ottenere spiegazioni.

[The New York Times - USA]
Ancora una volta, il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi l’ha combinata grossa.
Giovedí, durante l’incontro a Mosca con il Presidente russo Dmitri Medvedev, Berlusconi ha dichiarato che il futuro Presidente Barack Obama “ha tutte le qualità per andare d’accordo con voi: è giovane, bello e abbronzato, quindi credo si possa sviluppare un buon rapporto di collaborazione”.Il Corriere della Sera, uno dei maggiori quotidiani italiani, ha pubblicato un video sull’incontro.
Walter Veltroni, leader dell’opposizione di centro-sinistra, ha dichiarato, come riporta il “Corriere della Sera”, che le affermazioni del signor Berlusconi “danneggiano gravemente l’immagine e la dignità del nostro paese sulla scena internazionale”. Veltroni - che è stato battezzato “Obama italiano”, eccetto che per la sconfitta alle elezioni - ha aggiunto che tali “battute da cabaret” hanno dimostrato “mancanza di rispetto”, inaccettabile per un uomo di stato.






lunedì 3 novembre 2008

I genitori e le maestre unite contro il maestro unico

La protesta dei genitori dei bambini della scuola elementare di Monticello di Fara del 30 ottobre scorso.



lunedì 27 ottobre 2008

I genitori di Monticello di Fara protestano contro la riforma Gelmini

Il blog si fa portavoce dell'iniziativa di protesta dei genitori dei bambini della scuola primaria di Monticello di Fara divulgando il loro volantino.

PERCHE' SIAMO CONTRO LA RIFORMA SCOLASTICA GELMINI?

La scuola è una tappa fondamententale nella crescita e nella formazione dei nostri figli. Per questo è necessario fare delle riforme che migliorino la scuola e la rendano più efficace e più moderna.
La riforma Gelmini non rende la scuola più efficente e moderma ma, al contrario, togli le risorse e abbassa il livello e la qualità dell'insegnamento.

COSA VUOL DIRE MAESTRO UNICO?

Maestro unico vuol dire che ogni singolo insegnante dovrà farsi carico dell'isegnamenteo di tutte le materie. Questo poteva funzionare trent'anni fa, quando le materie da insegnare erano meno e l'insegnamento era di livello più basso. Materie come l'informatica e l'inglese non venivano insegnate alla scuola elementare, le classi erano più omogenee e non esisteva il "problema" delle classi multietniche che spesso rendono necessario un supporto speciale.

IL "MAESTRO UNICO" NON AVRA' IL TEMPO DI FARE TUTTO E BENE, e non potrà mantenersi aggiornato su tutte le materie. E' facile prevedere che farà semplicemente quello che sarà possibile, scegliendo in base alle inclinazioni personali e tralasciando magari materie importanti per mancanza di tempo e di formazione.

TUTTO QUESTO SARA' UN DANNO PER I NOSTRI FIGLI!!!!

Per questo proponiamo di sostenere le insegnanti giovedì 30 ottobre trovandoci davanti i cancelli della scuola alle ore 8.00.

Questa non vuole essere una manifestazione contro il governo ne una manifestazione politica e non si appoggia a nessun movimento di nessun colore, ma vuole soltanto essere LA DIFESA DEL DIRITTO DEI NOSTRI FIGLI AD AVERE UN INSEGNAMENTO DI BUON LIVELLO.

La scuola elementare italiana è ai primi posti nel mondo per qualità dell'insegnamento.

DIFENDIAMO LA SCUOLA ITALIANA, DIFENDIAMO IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI.

Un gruppo di genitori

domenica 26 ottobre 2008

Discorso di Veltroni del 25 ottobre 2008




Il Circolo del Partito Democratico di Sarego era presente alla manifestazione "Salva l'Italia".



Presto pubblicheremo il nostro video.

sabato 18 ottobre 2008

La Pecorella di Silvio

Perchè il Pdl vuole a tutti i costi Gaetano Pecorella membro della corte costituzionale? E perchè il PD e l'Idv non lo vuole?

Nell'era di internet mi sono preso la briga di fare una mini ricerca su chi è l'On. Pecorella. Facilissimo, basta digitare il suo nome su wikipedia e vedere cosa ne esce:

Inizia la carriera politica come militante di Potere Operaio, collaborando col servizio giuridico di Soccorso Rosso Militante, poi entra nel movimento della sinistra radicale di Democrazia Proletaria. Successivamente entra a far parte del Partito Socialista Italiano, ed, infine, in Forza Italia.
Dal 1994 al 1998, per due mandati, è stato presidente dell'
Unione delle Camere Penali Italiane.
Accusato di favoreggiamento per la
strage di Piazza della Loggia. Iscritto al gruppo parlamentare Forza Italia dal 3 maggio 2006, è deputato. Viene considerato come la mente giuridica di Forza Italia. È stato anche avvocato difensore di Silvio Berlusconi.
Porta il suo nome una legge, varata nel secondo governo Berlusconi, che prevede l’inappellabilità da parte del pubblico ministero delle sentenze di proscioglimento. La Corte Costituzionale ha dichiarato però tale legge incostituzionale. Le parole di risposta di Pecorella furono: «questa sentenza è in grado di riaprire processi che già sono in Cassazione e tornerà ad essere decisivo non il giudizio orale e pubblico di primo grado, ma quello d’appello fatto sulle carte scritte».

Nel 2008 è stato proposto dal Popolo della Libertà come giudice della Corte costituzionale.

Quindi dovremo vedere come membro della corte costituzionale qualcuno con un processo pendente per favoreggiamento in una strage ed inoltre quale ideatore di un legge che a suo tempo fu considerata incostituzionale. Penso che sia proprio la persona adatta a giudicare la costituzionalità di una legge come quella Alfano. Non bastava la carica di deputato per uno così?

Inoltre come può, un avvocato di Berlusconi, giudicare serenamente le leggi proposte dal governo del suo cliente?

La tattica piduista continua: le persone giuste nei posti giusti.

mercoledì 15 ottobre 2008

Il sindaco di SAREGO a Venezia

Con un po' di ritardo riportiamo il seguente articolo.

da Il Giornale di Vicenza del 9 ottobre 2008 (articolo di Matteo Guarda).

Nuovo capitolo alla vicenda della miniera “Costa Benedetta", a Meledo Alto. Martedì a Venezia l'audizione la terza commissione consiliare regionale “Cave e miniere" ha ascoltato il sindaco di SAREGO, Vittorino Martelletto, che ha espresso la netta contrarietà del Comune alla riapertura del cantiere. Dopo l'approvazione del progetto della ditta “Berica Immobiliare" da parte della commissione Via (valutazione di impatto ambientale), la partita si gioca a livello politico. Sarà la Giunta regionale a dire l'ultima parola. «La contrarietà di SAREGO - afferma il sindaco Martelletto - è totale. Lo dicono delibere del consiglio comunale e della giunta e le migliaia di firme raccolte dai comitati». I motivi del no riguardano la natura dell'attività esercitata: «Non si tratta di attività mineraria, ma di cava - afferma il sindaco - visto il grande spessore di calcare che si deve scavare, dai 20 ai 30 metri, per trovare un po' di bentonite o caolino di bassa qualità, cosa che può essere dimostrata con le fatture di vendita del minerale di cui è chiesta l'esibizione». Martelletto cita poi i carotaggi della ditta eseguiti su superfici già scavate, l'aumento di traffico pesante nei tre centri abitati - un bilico al minuto - e il mancato rispetto del Piano d'area dei Monti Berici, che vieta la riapertura di cave e miniere inattive da oltre un anno. «Si chiede, quindi, di non rilasciare la concessione, di imporre la ricomposizione di quanto scavato, mai ripristinato, riservandoci in caso contrario di impugnarla presso gli organi di competenza».
Intanto, il consigliere regionale Mara Bizzotto, Lega Nord, segretario della commissione, ha ribadito in una nota la contrarietà propria e del gruppo alla miniera.

(ndr: flebili segnali di risveglio da parte della Lega Nord)

domenica 12 ottobre 2008

4 serate targate PD nell'altovicentino

Segnaliamo che l'area 'Thienese' del PD Vicentino ha organizzato una serie di incontri ad ottobre.

Si tratta di 4 serate, 4 venerdì consecutivi, in 4 Comuni diversi (Montecchio P., Zugliano, Sarcedo, Thiene) accomunate da un manifesto ed un titolo comune:

"Dalla Protesta alla Proposta".

Informazioni complete alla pagina:

http://www.iodemocratico.it/evento/dalla_protesta_alla_proposta_4_serate_targate_pd.html

sabato 11 ottobre 2008

L'On. Sbrollini e la Scuola. Video Intervento in Aula e O.d.G. presentato.

Testo Intervento :

L'onorevole Sbrollini ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1634/84.
DANIELA SBROLLINI: Signor Presidente, prima di entrare nel merito del mio ordine del giorno, vorrei sottolineare, come hanno già fatto i miei colleghi, che siamo l'unico Paese in Europa in cui il Presidente del Consiglio non viene a riferire in Parlamento sulla crisi economica in atto. Ciò oltretutto a fronte di un decreto-legge, come quello in esame, che vede, ancora una volta, la scuola umiliata in tutto e per tutto come avviene in tutta la manovra finanziaria che voi vi apprestate a varare. Non si prevede nessuna proposta su come affrontare la crisi, anzi, addirittura dopo sei mesi dalla nascita di questo Governo, non avete ancora definito neanche i livelli essenziali.Come si fa a tagliare, ancora una volta, le risorse allo Stato sociale? Come si fa a non investire in nessuna politica sui giovani, sulle future generazioni? Qui parliamo di scuola, ma parliamo anche di sanità, di politiche per la famiglia, di riduzione delle risorse agli enti locali che saranno costretti, ancora una volta, a tagliare proprio quei servizi alla persona.
Il mio ordine del giorno n. 9/1634/84 parte proprio da una richiesta (che so difficilmente accoglibile, ma ci spero ancora) al Governo. L'articolo 1 del decreto-legge in esame prevede dal prossimo anno scolastico, l'insegnamento della nostra Costituzione in tutti i cicli di istruzione. Chiediamo almeno che questo non vada a gravare sulle famiglie, non vada a gravare ulteriormente sulle famiglie visti i tagli ulteriori che andrete a fare.Non solo, ritengo molto grave che abbiate deciso, con questo decreto-legge, di non affrontare il confronto in Aula con l'opposizione svuotando, ancora una volta, questa istituzione delle sue funzioni di indirizzo e di controllo. Parliamo di scuola, cioè di uno dei pilastri fondamentali su cui si basa la vita dei cittadini. Avete deciso, invece, di considerare questo settore come un qualsiasi capitolo di spesa su cui ridurre i costi. Si taglia, cioè sulla qualità, sulla formazione, sulle politiche di integrazione e di aggregazione fin dalla nascita del bambino, fin dalla crescita dell'individuo. Otto miliardi in meno alla scuola in tre anni, 87 mila insegnanti in meno, 43 mila unità in meno di personale amministrativo, nessuna assunzione per i precari.
Si vogliono invece creare scuole differenziate, ridurre il tempo pieno, chiudere le scuole nei piccoli centri, parlare di maestro unico e potremmo, purtroppo, continuare così. Allora vi chiedo: ma la Gelmini con chi si è confrontata in questi mesi? Basta andare fuori da questa Aula per comprendere la rabbia e la preoccupazione di genitori e di insegnanti e per rendersi conto di ciò che sta accadendo.
Abbiamo una buona scuola, abbiamo dei livelli di eccellenza e personale qualificato. Avete, invece, deciso di affossarla, umiliando il nostro Paese e i lavoratori di questo settore che sono il pilastro di una società civile e moderna. Con il decreto-legge in esame avete deciso di accentuare le disuguaglianze sociali. Vi chiedo di leggere bene i dati ISTAT per capire che vi è un aumento delle povertà e soprattutto di quelle minorili, che sono molto più alte rispetto al resto d'Europa, ma anche dell'impoverimento delle famiglie e soprattutto di quelle giovani coppie che hanno deciso di avere dei bambini. Allora, quali sono le politiche per le famiglie di questo Governo? Si colpiscono, oltretutto, anche i diritti di pari opportunità nell'ambito genitoriale. Basti pensare alle donne, perché è evidente che togliendo il tempo pieno si costringono le donne a rivedere la loro carriera lavorativa o addirittura di scegliere se rimanere a casa o continuare a lavorare. Si tratta di un ritorno indietro, ad una realtà che non esiste più. Pertanto, come mai invece di lavorare sui miglioramenti per la scuola, valorizzare i meriti e così competere con il resto d'Europa si sceglie, invece, di smantellare tutto e soprattutto la qualità della scuola pubblica? Questo è ciò che vi chiedo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

venerdì 3 ottobre 2008

SALVA L’ ITALIA, Sarego chiama Roma


Carissime, Carissimi
In occasione della Manifestazione nazionale di sabato 25 ottobre a Roma, stiamo organizzando un treno speciale che partirà da S.Bonifacio, Vicenza, Padova per poi proseguire senza più fermate fino a Roma, sabato mattina alle ore 5-5,30, quota pro capite € 5,00 ca.

Questo appuntamento è lo snodo cruciale in cui misureremo l’efficacia della nostra proposta politica alternativa al centrodestra ed il livello di crescita del Partito Democratico.

Chiunque fosse intenzionato a partecipare telefoni al n° 3345350326 o al n° 0444820018 possibilmente entro il giorno lunedì 06 ottobre.

Vi ricordo anche che in questi giorni è iniziato il tesseramento.

Giovedì 09 ottobre, sarò in sede dalle 20,30 fino alle 21,30, per chi volesse aderire alla petizione “Salva l’Italia” con la propria firma e o per il tesseramento.

Conto sulla partecipazione di tutti.

Un caro saluto
Sarego, 01 ottobre 2008

Francesco ZAMPIERI

mercoledì 1 ottobre 2008

Referendum a Vicenza Ederle 2

Il consiglio di stato ha negato la consultazione popolare sulla Ederle 2.


Stasera 20.30 ci sarà una fiaccolata a Vicenza da Porta Castello.





Il nostro blog partecipa virtualmente e accende la sua fiaccola contro il bavaglio che cala sull'opinione popolare.


VICENZA/BASE USA: COMITATI NO DAL MOLIN, STASERA MANIFESTAZIONE

(ASCA) - Vicenza, 1 ott - Manifestazione di protesta dei Comitati No Dal Molin contro la sospensione del referendum sulla base americana decisa dal Consiglio di Stato.
Cosi' si e' voluto riconfermare l'autoritarismo e il dispotismo di uno Stato che con il proprio Consiglio ha deciso di bloccare la consultazione sul Dal Molin - si legge in una nota -.
Evidentemente il parere dei cittadini e' pericoloso per chi ha promesso di cedere il Dal Molin agli Usa, cercando di rimediare poi al danno con inadeguate compensazioni.
La decisione del Consiglio di Stato dimostra che in citta' c'e' un'emergenza democratica. Ma Vicenza non ci sta a vedersi tappare la bocca ancora una volta, e stasera i cittadini reagiranno a questo vergognoso atto di prepotenza e antidemocrazia riunendosi stasera alle 20:30 in piazza Castello, per un corteo che si snodera' fino alle porte della Prefettura''.

Dibattito sul federalismo fiscale

Riportiamo il seguente invito:

L’11 settembre è stata approvato dal Consiglio dei Ministri il testo della cosiddetta “bozza Calderoli”, cioè la proposta sul federalismo fiscale che a breve inizierà il suo iter parlamentare.

Si tratta, è quasi inutile sottolinearlo, di una riforma che potrebbe avere un peso determinante per il futuro del nostro Paese ma di cui si sa ancora molto poco.

Come Partito Democratico di Vicenza abbiamo perciò organizzato un incontro con due obiettivi:
  • approfondire contenuti, modi e tempi di attuazione della riforma
  • capire se si tratta di un federalismo in sintonia con la nostra idea di autonomia
Vi aspettiamo numerosi Giovedì 2 ottobre ore 20.30 presso la sala civica di Montecchio Maggiore.

Un saluto cordiale

Rosanna Filippin
Segretaria provinciale PD

Federico Ginato
Responsabile Enti Locali

domenica 28 settembre 2008

Interrogazione Parlamentare al Ministro dell'Istruzione Gelmini da parte dell'On. Daniela Sbrollini

L’On. Daniela Sbrollini, deputata del Partito Democratico ha depositato in data 23 Settembre 2008 una interrogazione urgente a risposta scritta al Ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini concernente l’abnorme e fuorviante ricorso all’istituto della reggenza scolastica.
Il mondo della scuola, già oggetto di pesanti tagli al personale su base triennale (130.000 unità, di cui 40.816 soltanto nelle principali tredici provincie italiane, privando di un posto di lavoro soprattutto le donne che nella scuola operano per oltre l’80%), vede impoverire la propria ricerca di qualità attraverso il ricorso alle reggenze per quegli istituti scolastici privi di una dirigenza stabile ed effettiva,perché vacante . Il fenomeno interessa l’intero territorio nazionale e trova la sua fondatezza nel mancato ed ancora tardivo espletamento delle procedure per l’indizione di un nuovo concorso per dirigenti scolastici i cui riferimenti generali sono contenuti nel D.P.R. n. 140 del 10 Luglio 2008, senza che a questo siano seguite istruzioni operative.

Il futuro della nostra scuola si presenta a tinte assolutamente fosche se la politica attuata risponde pressoché esclusivamente alla riduzione delle fonti di spesa; non per nulla migliaia di docenti hanno voluto iniziare l’anno scolastico indossando vestiti e fasce nere in segno di lutto per la morte della scuola pubblica.

Preoccupa la scelta del governo attuale di sottoporre -nei fatti- il Ministero della Pubblica istruzione a libertà vigilata da parte del Ministero dell’Economia. Lo stesso Ministero dell’Istruzione non solo, dunque, accetta di governare il settore in un regime di sovranità limitata ma continua ad astenersi, prima di assumere le decisioni importanti di riforma, dal conoscere il punto di vista degli operatori della scuola, di coloro che conoscono la pedagogia e che nei corridoi degli istituti trascorrono interamente la loro vita professionale.

Il paradosso si raggiunge con l’attribuzione delle reggenze scolastiche. Emblematico il caso dell’Istituto Professionale Alberghiero di Recoaro Terme (Vicenza), realtà di settore positivamente riconosciuta a livello nazionale, dove a fronte di un’utenza scolastica di 850 allievi, la Dirigenza dell’Istituto viene affidata ad una figura reggente che già ricopre l’incarico di conduzione di un polo liceale con quattro indirizzi e circa 840 studenti. Non si comprende quale sia la razionalità di momenti decisionali del tipo considerato ed è evidente che la sola logica del contenimento della spesa cancella, nel caso specifico, ogni indizio di qualità formativa. Pertanto, si chiede un intervento urgente che consenta il superamento di uno stato di cose increscioso.

(nd.r: La riforma Gelmini minerà fortemente il futuro della nostra scuola pubblica).

venerdì 26 settembre 2008

Campagna tesseramento

Domenica 28 settembre saremo presenti con il gazebo del PD in piazza Umberto I a Sarego.

E' partita la campagna per il tesseremento al PD e al gazebo potremo fornire a tutti i cittadini interessati tutte le informazioni necessarie.

Vi aspettiamo per scambiare due chiacchiere!

Inaugurazione sede PD di Thiene

Riportiamo una lettera di invito arrivata dagli amici di Thiene.

Buonasera a tutti, vi invito all'inaugurazione della sede del PD di Thiene, sabato 27 settembre ore 16.30, via Dante (è la via di fronte alla stazione dei treni).

Se avete voglia di passare, ci sarà un piccolo rinfresco, e penso possa essere un bel momento di incontro tra democratici, al di fuori delle riunioni convenzionali.

Spero di vedervi a Thiene,un caloroso saluto a tutti.

Silvia Chemello

P.S. Nello stesso giorno a Thiene c'è la Rievocazione storica, non la sfilata ma il mercato rinascimentale...se avevate già intenzione di andare a farvi un giro, beh, sappiate che la nostra sede è lì vicina!! Passate a trovarci!

lunedì 15 settembre 2008

Primo giorno di scuola: lettera aperta alla Ministro Gelmini

Gentile Onorevole Gelmini,

sono un padre di un bambino di 5 anni. Sono preoccupato per la nostra scuola primaria pubblica. Sono preoccupato per come mio figlio troverà la scuola pubblica fra un anno.

Le riforme che Lei vuole introdurre per "migliorare" la scuola primaria non mi convincono e Le assicuro che non convincono molti Italiani.
Il rapporto OSCE segnala che i livelli di spesa per la scuola e l'istruzione in Italia sono in linea con gli altri paesi industrializzati solo per primarie e secondarie di primo grado, ma sono nettamente più bassi per quanto riguarda l'università. Io credo che quindi per migliorare il sistema-scuola pubblico italiano sia quello di riportare la spesa per l'università in linea aumentando i finanziamenti oppure ottimizzando quelli già in essere.
Io credo che invece il dictat del suo capo del governo sia stato: diminuire le spese. Quindi, molto semplicemente, io penso che Lei abbia pensato di
escogitare dei semplici "tagli" dove le spese sono più alte.

Onorevole Gelmini, sicuramente converrà con me che proporre il maestro unico solamente perchè il bambino possa avere una unica figura di riferimento in classe, sia una argomentazione poco convincente per giustificare la riforma. Se Lei si rileggesse il rapporto OCSE, scoprirebbe che in realtà per migliorare la scuola italiana, dovrebbe rivolgere la sua attenzione alle scuole secondarie di secondo grado e all'università. Secondo l'OCSE siamo al penultimo posto come numero di lauerati su cento persone: appena 11. Solo la Turchia è sotto di noi. Ci superano paesi come Cile e Messico.

Gli insegnati delle primarie sono pagati meno dei loro colleghi stranieri, ma in Italia ci sono classi in media meno numerose e il numero medio di studenti per insegnanti e di 11. Questo è un aspetto che l'OCSE ha giudicato favorevole per una scuola migliore. E lei invece vuole ridurre il numero di insegnanti.
Vuole passare al maestro unico che quindi dovrà essere un super-insegnante che sia ferratissimo in inglese ed in informatica, materie fondamentali nel futuro dei nostri figli. Più insegnanti invece possono avere delle specializzazioni diversificate.

Altro aspetto rilevato dall'OCSE è stato il maggior numero di ore frequentate dai nostri studenti rispetto ai loro colleghi stranieri. E Lei cosa vuol fare? Ridurre il numero di ore della scuola primaria a 24 ore. Allora non mi può biasimare se sono preoccupato della sorte della scuola pubblica.

Se vuole dei consigli le propongo di migliorare l'orientamento dei ragazzi alla scelta della scuola secondaria di secondo grado (superiori) e del corso universitario. Se non lo sa i programmi di orientamento proposti dalle scuole sono molto scarsi o quasi inesistenti. Mi chiedo come faccia un ragazzino alla
fine della secondaria di primo grado a decidere quale scuola frequentare con una semplice visita al liceo o all'istituto tecnico più vicino. Oppure come faccia un maturando a scegliere il corso universitario più adeguato a se stesso con un incontro con un rappresentante degli industriali in un'aula magna superaffollata. Ci sono professionisti dell'orientamento scolastico che in un sistema-scuola funzionante dovrebbero essere fondamentali.

E non vogliamo parlare dei test di ammissione all'università? Come pretendiamo di scegliere i migliori studenti più adatti a frequentare un certo corso universitario con un test (più o meno regolare) della durata di qualche ora. E' ovvio che se la scelta è sbagliata, il numero di abbandoni sarà maggiore.

Inoltre, non capisco come possa un governo scegliere di "tagliare" le spese proprio sulla scuola. La scuola dovrebbere essere il gioiello di una nazione civile. Dovrebbe essere curata e provilegiata. Dovrebbe avere dei ministri capaci ed attenti che non la trattano come una azienda da portare a bilancio positivo. Gli sprechi ci possono essere e devono essere limitati, ma La prego non mascheri da "buone riforme" dei puri e semplici "tagli" per far quadrare il bilancio del nostro stato e del suo governo. Tagliamo i soldi alla nostra scuola, all'istruzione dei nostri figli, al futuro della nostra nazione per salvare magari l'Alitalia e la faccia del nostro presidente del consiglio.

Distinti Saluti

Lettera firmata

gelmini_m@camera.it
urp@istruzione.it

venerdì 12 settembre 2008

«La Regione dica no alla miniera Costa Benedetta»

SAREGO A chiederlo i consiglieri regionali Rizzato e Berlato Sella per i quali l’area di pregio ambientale va tutelata
«La Regione dica no alla miniera Costa Benedetta»

Sarego «L'attività di escavazione nella miniera Costa Benedetta a Monte del Prete da parte della ditta Berica Immobiliare non va autorizzata. Vanno invece tutelati l'ambiente, la salute e la sicurezza dei cittadini ». A chiederlo con un'interrogazione a risposta immediata sono i consiglieri regionali vicentini del Pd Claudio Rizzato e Giuseppe Berlato Sella. A motivare il loro intervento è il parere favorevole alla richiesta della ditta formulato dalla Commissione per la Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Veneto. Parere che ha messo in allarme il Comune di Sarego preoccupata per il futuro di una zona boschiva ritenuta di particolare pregio paesaggistico. «La miniera - sottolineano Rizzato e Sella - si trova all'interno del Sito ambientale di Importanza Comunitaria "Colli Berici" che la Regione aveva indicato come possibile "habitat prioritario" di rare specie arboree, effettivamente rilevato anche dalla Berica Immobiliare. L'area inoltre è interamente ricompresa in Vincolo idrogeologico-forestale nonchè vincolo paesaggistico zone boscate». Tutte ragioni per le quali il consiglio comunale di Sarego proprio di recente aveva espresso compatto il suo parere negativo alla richiesta di ampliamento e concessione mineraria, «raccogliendo inoltre 1300 firme per fare cessare per sempre le attività estrattive che considerano cave camuffate da miniere».

Il Gazzettino 4 Settembre 2008

LEGGI IL TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE

martedì 9 settembre 2008

lunedì 1 settembre 2008

1000 visite: grazie ai lettori

Ebbene sì !!!!


Abbiamo superato le 1000 visite !!!


Grazie a tutti i lettori del nostro blog !!!

Dal 3 marzo di quest'anno il nostro blog è stato visitato in media 6 - 7 volte al giorno. Non male ma speriamo che gli abitanti della blogsfera democratica di Sarego aumentino sempre di più.

Ciao a tutti !

Una curiosità.

In questi mesi le visite sono state così divise:

954 dall'Italia

81 dagli USA

12 dal Regno Unito

4 dalla Germania

4 dalla Francia

2 dall'Austria, 2 da Israele, 2 dal Brasile, 1 dal Portogallo, 1 dal Canada, 1 dalla Polonia, 1 dalla Turchia, 1 dal Venezuela, 1 dall'Irlanda, 1 dalla Slovenia, 1 dalla Russia, 1 dal Libano, 1 dalla Svizzera, 1 dall'Indonesia, 1 dalla Spagna, 1 dall'Olanda, 1 dalla Svezia.

giovedì 28 agosto 2008

Un presidente e le sue immersioni

L'isola di Giannutri è una delle 7 isole che compongono il Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, insieme a Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio. L'area del Parco, istituito nel 1996, comprende circa 18.000 ettari a terra, con interessanti siti geologici e naturalistici, e 60.000 ettari di mare, popolato da numerose specie ormai rare altrove. È compreso nel perimetro del Santuario Internazionale per la tutela dei mammiferi marini «Pelagos».

Immagino con quale meraviglia il nostro Presidente della Camera Onorevole Massimo Fini abbia ascoltato le parole del Vigile del Fuoco che in un eccesso di devozione alle autorità si è offerto di fare da guida, con tanto di motonave, nelle acque della suddetta riserva naturale considerata a "protezione integrale". La terza carica dello stato, naturalmente protetta dal lodo Alfano, avrà sicuramente tentennato e avrà fatto presente che era contro la legge. Che lui proprio perchè eletto dai cittadini deve dare il buon esempio. E alla fine avrà rinunciato all'invito senza evitare una bella lavata di capo al Vigile del Fuoco troppo ossequioso che solo voleva far piacere all'onorevole anche andando contro la legge.

E sì, in un paese civile sarebbe accaduto questo, invece in Italia no. Una motonave dei Vigili del Fuoco requisita alla pubblica utilità per portare la terza carica dello stato a villeggiare in una riserva naturale super protetta. In altre parti d'Europa sarebbe bastato per una ovvia dimissione con disonore, e in altre parti dell'Europa non sarebbe finito tutto in un trafiletto sui giornali e un "pagherò la multa".

mercoledì 27 agosto 2008

Primo sì della Regione alla miniera di Meledo


da Il Giornale di Vicenza del 27 agosto 2008.


SAREGO. Parere favorevole all’ampliamento da parte della Commissione impatto ambientale.


Primo sì al rinnovo della miniera “Costa Benedetta" di SAREGO. La Commissione per la valutazione di impatto ambientale di Venezia, cui era stata stata indirizzata la richiesta da parte della ditta Berica Immobiliare per la continuazione delle attività estrattive sulla collina di Meledo, ha espresso parere favorevole al progetto di coltivazione mineraria. La superficie complessiva degli scavi potrebbe così estendersi a oltre 20 ettari in località Monte del Prete. La decisione della Via ha suscitato reazioni tra il comitato spontaneo di cittadini e l’amministrazione comunale, che si erano opposti con una raccolta di 1.300 firme e deliberando all’unanimità la contrarietà alla richiesta. «Stiamo valutando le varie possibilità di azione - ha dichiarato il sindaco Vittorino Martelletto -. Al momento non ci sono ancora note le motivazioni, che perverranno per metà settembre, solo allora potremo approfondire meglio la questione. Mi sono trovato a essere l’unico a votare contro in una commissione riunita in agosto e con molte assenze, dove nessuno ha fatto la minima osservazione. Neanche sugli esiti dei carotaggi effettuati su un terreno già scavato e non a livello campagna. Appena giungerà la decisione formale considereremo tutti gli aspetti legali della faccenda». «Ormai la questione è solo politica - afferma il portavoce del Comitato per la tutela del territorio di SAREGO, Pietro Rossi -, la Via ha tratto conclusioni a dir poco strane, tanti “la ditta dice" e nessuna considerazione per le nostre controdeduzioni, con prescrizioni che lasciano di stucco». A lasciare perplessità anche la questione del traffico generato dal cantiere. «C’è un madornale errore di fondo nel conteggio dei camion in entrata e uscita, perché non è stato considerato che un metro cubo di materiale da portar via, una volta frantumato, diventa 1e 70. E poi sono prese per buone le rassicurazioni della ditta che i bilici passeranno per Lonigo e Alte, quando a Lonigo c’è il divieto di circolazione ai mezzi pesanti e, quindi, qualsiasi altra direzione prenderanno, ce li troveremo sempre in centro a SAREGO, Meledo o Monticello di Fara».

Articolo di Matteo Guarda.

venerdì 22 agosto 2008

Italia: Silvio Berlusconi sotto attacco dopo che il Papa sembra lanciare l’allarme sul ritorno del fascismo

- Italia dall’Estero - http://italiadallestero.info -

Italia: Silvio Berlusconi sotto attacco dopo che il Papa sembra lanciare l’allarme sul ritorno del fascismo

Pubblicato il 19 Agosto 2008 In Inghilterra

[The Guardian]

I ministri sulla difensiva dopo la condanna al razzismo dell’angelus.

Una rivista critica gli attacchi ai Rom ed agli immigrati.

Ieri il governo di Silvio Berlusconi è stato molto occupato nel limitare i danni, dopo che papa Benedetto si era mostrato propenso a condividere come autorità morale i timori riguardanti il pericolo di un ritorno del fascismo in Italia, sotto la guida della politica fortemente orientata a destra del magnate.

Nella sua tradizionale omelia domenicale, il pontefice cattolico ha espresso la preoccupazione nei confronti dei “recenti esempi di razzismo” ed ha ricordato ai cattolici che é loro compito guidare il prossimo nella società lontano da “razzismo, intolleranza ed esclusione [degli altri]“.

In un qualsiasi altro momento le sue osservazioni avrebbero potuto essere considerate come nient’altro che una riaffermazione della dottrina cattolica. Ma sono capitate proprio nel bel mezzo di un furioso dibattito riguardante un editoriale pubblicato dal settimanale cattolico più venduto in Italia, Famiglia Cristiana.

Nell’editoriale di venerdì, dove si condannavano le recenti azioni del governo contro gli immigrati ed i Rom, il settimanale ha detto che bisogna sperare che il fascismo non stia “riemergendo nel nostro paese sotto nuove forme”. La critica è stata accolta come un’offesa dai sostenitori di Berlusconi, molti dei quali sono ferventi cattolici.

Il capogruppo parlamentare al Senato, Maurizio Gasparri, ha annunciato di voler fare causa al sacerdote e direttore resonsabile di Famiglia Cristiana, mentre il sottosegretario alle politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi, ha accusato la rivista di “pregiudizio” ideologico.

In uno sforzo per calmare le acque il portavoce del Vaticano ha sottolineato che Famiglia Cristiana non era autorizzata a parlare a nome del papa o della la Conferenza Episcopale Italiana - cosa che il giornale non ha mai preteso di fare, come riporta lo stesso editore. Le osservazioni del Papa sono state interpretate dai critici di Berlusconi come un segnale che indica come il Vaticano non voglia prendere le distanze dalle opinioni di Famiglia Cristiana. Benedetto ha citato nel suo angelus la storia tratta dai vangeli che racconta del’incontro di Gesù con una donna pagana e di come egli superò le sue esitazioni iniziali compiendo un miracolo per sua figlia.

Il Papa ha detto: “Una delle più grandi conquiste dell’umanità è il superamento del razzismo. Purtroppo, però, di esso si registrano in diversi paesi nuove manifestazioni preoccupanti, legate spesso a problemi sociali ed economici, che tuttavia mai possono giustificare il disprezzo e la discriminazione razziale”.

Il sottosegretario alle politiche per la famiglia di Berlusconi, Giovanardi, ha respinto l’idea che le parole di Benedetto fossero dirette al governo. “Il Papa ha una prospettiva globale” ha detto. “Non stava parlando dell’Italia”.

Il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, ha ammesso che il Papa “stava senza dubbio parlando al mondo intero”. Ma ha aggiunto: “E quindi anche all’Italia in cui, mi spiace dirlo, ci sono molti segnali di razzismo che ci turbano e che non si possono nascondere”.

Incalzato dagli alleati della Lega Nord anti-immigrazione, Berlusconi ha ordinato la linea dura contro il crimine e contro coloro che il suo Governo ritiene principalmente responsabili per esso, gli immigrati clandestini. Questo mese il governo di Berlusconi ha inviato le truppe per le strade per combattere una presunta ondata di crimine di cui ritiene responsabili soprattutto gil immigrati clandestini ed i Rom. Le cifre del Ministero degli Interni indicano che più di un terzo degli arresti effettuati dalla polizia lo scorso anno erano di stranieri.

L’immigrazione clandestina è stata resa un reato, ai sindaci sono stati dati nuovi poteri sulla sicurezza e le espulsioni sono state aumentate. In giugno Famiglia Cristiana ha definito “indecente” il programma di governo per rilevare le impronte digitali dei bambini Rom. Finora i rappresentanti della chiesa sono stati molto più schietti del partito di opposizione di centro sinistra nel criticare le politiche del governo.

[Articolo originale di John Hooper]


Articolo tradotto da Italia dall’Estero: http://italiadallestero.info

Link all'articolo: http://italiadallestero.info/archives/615

giovedì 21 agosto 2008

Informazioni sul FOTOVOLTAICO


Pubblichiamo alcune informazioni generali sul fotovoltaico tramite questo video tratto dal videoblogger byoblu.


martedì 19 agosto 2008

Confusione Lega

Nell'ormai lontano 8 aprile scorso avevamo pubblicato nel nostro blog il post

ICI E FEDERALISMO FISCALE

Oggi Bossi si ritrova ad esprimere gli stessi concetti enunciati allora, ancora prima delle elezioni, dal nostro gruppo. Il post a suo tempo finiva in questo modo:

Togliere solo un’imposta perché alla percezione sembra la peggiore sostituendola poi con altri meccanismi impositivi mimetizzati è pura demagogia per raccogliere voti.

La politica propagandistica della Lega e del PDL sta finalmente scontrandosi con la dura realtà.

Ora la proposta da parte di Calderoli è quella di ridurre il numero delle tasse per crearne una sola più semplice e più comprensibile al cittadino... e magari più bassa della somma delle attuali. Ma sì spariamola pure grossa, sembra quasi non sia un ministro del governo ma uno dei più abili imbonitori da mercato.
Cosa succederà quando si accorgeranno che la funzione delle tasse è quella di discriminare chi tra i cittadini può permettersi di pagarle in base alla sua ricchezza.
L'ICI, oltre ad essere una tassa federale, era anche una tassa che era pagata da chi aveva degli immobili: chi ha la villa paga per una villa, chi ha un miniappartamento paga per esso, chi non ha la casa non paga. Cosa succederà quando tutti dovranno pagare una unica tassa, si terrà conto del livello di ricchezza delle persone oppure a guadagnarci saranno i soliti che guadagnano quando è al governo Berlusconi? Ovviamente sarà più facile tassare chi vive della propria busta paga, piuttosto di andare a tassare chi vive nella villa.

domenica 17 agosto 2008

MILITARI IN STRADA E SINDACI SCERIFFI: IL RISCHIO È UNA GUERRA TRA POVERI

(Editoriale di "Famiglia Cristiana")

IL PRESIDENTE SPAZZINO NEL "PAESE DA MARCIAPIEDE".

Bene fa il Governo a prendere provvedimenti su annosi problemi. Ma riuscirà a fugare il sospetto che quando è al potere la destra i ricchi si impinguano e le famiglie si impoveriscono?
È un "Paese da marciapiede" quello che sta consumando gli ultimi giorni di un’estate all’insegna della vacanza povera, caratterizzata da un crollo quasi del 50% delle presenze alberghiere nei luoghi di vacanza. Dopo vari contrasti tra Maroni e La Russa, sui marciapiedi delle città arrivano i soldati, stralunati ragazzi messi a fare compiti di polizia che non sanno svolgere (neanche fossimo in Angola), e vengono cacciati i mendicanti senza distinguere quelli legati ai racket dell’accattonaggio da quelli veri.

A Roma il sindaco Alemanno, che pure mostra in altri campi idee molto più avanzate di quelle che il pregiudizio antifascista gli attribuisce, caccia i poveri in giacca e cravatta anche dai cassonetti e dagli avanzi dei supermercati. Li chiamano scarti, ma lì si trovano frutta e verdura che non sono belli da esporre sui banchi di vendita. E allora se vogliamo salvare l’estetica, perché non facciamo il "banco delle occasioni", coprendo con un gesto di pietà (anche qui "estetico"), un rito che fa male alle coscienze? Nei centri Ikea lo si fa, e nessuno si scandalizza. Anzi.

Ma dai marciapiedi sparisce anche la prostituzione (sarà la volta buona?) e sarebbe ingeneroso non dare merito al Governo di aver dato ai sindaci i poteri per il decoro e la sicurezza dei propri cittadini. A patto, però, che la "creatività" dei sindaci non crei problemi istituzionali con questori e prefetti e non brilli per provvedimenti tanto ridicoli quanto inutili; e che il Governo non ci prenda gusto a scaricare su altri le sue responsabilità, come con l’uscita tardiva e improvvida (colpo di sole agostano?) della Meloni e di Gasparri, che hanno chiesto ai nostri olimpionici di non sfilare per protesta contro la Cina (il gesto forte, se ne sono capaci, lo facciano loro, i soliti politici furbetti che vogliono occupare sempre la scena senza pagare pegno!).

Tornando al "Paese da marciapiede", ha fatto bene il cardinale Martino, presidente del Pontificio consiglio per i migranti, ad approvare la lotta al racket dell’accattonaggio senza ledere il diritto di chiedere l’elemosina da parte di chi è veramente povero. Il cardinal Martino ha posto un dubbio atroce: la proibizione dell’accattonaggio serve a nascondere la povertà del Paese e l’incapacità dei governanti a trovare risposte efficaci, abituati come sono alla "politica del rattoppo", o a quella dei lustrini?

La verità è che "il Paese da marciapiede" i segni del disagio li offre (e in abbondanza) da tempo, ma la politica li toglie dai titoli di testa, sviando l’attenzione con le immagini del "Presidente spazzino", l’inutile "gioco dei soldatini" nelle città, i finti problemi di sicurezza, la lotta al fannullone (che, però, è meritoria, e Brunetta va incoraggiato). Ma c’è il rischio di provocare una guerra fra poveri, se questa battaglia non la si riconduce ai giusti termini, con serietà e senza le "buffonate", che servono solo a riempire pagine di giornali.

Alla fine della settimana scorsa sono comparse le stime sul nostro prodotto interno lordo (Pil) e, insieme, gli indici che misurano la salute delle imprese italiane. Il Pil è allo zero, ma le nostre imprese godono di salute strepitosa, mostrando profitti che non si registravano da decenni. L’impresa cresce, l’Italia retrocede. Mentre c’è chi accumula profitti, mangiare fuori costa il 141% in più rispetto al 2001, ma i buoni mensa sono fermi da anni. L’industria vola, ma sui precari e i contratti è refrattaria. La ricchezza c’è, ma per le famiglie è solo un miraggio. Un sondaggio sul tesoretto dei pensionati che sarà pubblicata su Club 3 dice che gli anziani non ce la fanno più ad aiutare i figli, o lo fanno con fatica: da risorsa sono diventati un peso.

È troppo chiedere al Governo di fugare il sospetto che quando governa la destra la forbice si allarga, così che i ricchi si impinguano e le famiglie si impoveriscono?

sabato 9 agosto 2008

Social card e legalità in Italia


Riportiamo alcune riflessioni che ci hanno mandato gli amici del PD di Chiampo.

Una risposta al disagio sociale: nella finanziaria c'è la social card.
Non siamo più europei nel nostro sistema di welfare, siamo diventati americani. La social card, come ha detto il ministro dell'Economia, è l'esportazione di un grande strumento, come la tessera alimentare degli Usa, la food stamp che viene assicurata a 26 milioni di lavoratori in modo universalistico, senza distinzione di sesso, razza, religione e cittadinanza, e che in Italia, in proporzione, dovrebbe essere assicurata a cinque milioni di cittadini. Sarà assicurata invece a 500 mila persone alle quali si darà il marchio della tessera della povertà, perché i diritti non sono più diritti delle persone ma sono privilegi e concessioni del Governo.

Un governo che si prepara a fare una legge federalista ma intanto espropria i Comuni di una delle prerogative più importanti, quella di realizzare le politiche sociali, politiche universalistiche e non concessioni (Abolizione dell'ICI: l'unica tassa "federale"). Sarebbe stato troppo infatti dare 400 euro a ogni famiglia davvero bisognosa attraverso un trasferimento diretto di denaro che liberamente quella famiglia poteva utilizzare. Per poter avere quella social card bisogna subire l'umiliazione dello stampo di povertà.

Questa è l'Italia dei ministri Tremonti e Brunetta. E' l'Italia che blocca ogni processo di liberalizzazione e ogni lotta ai privilegi. E come potrebbe combattere i privilegi un governo che si fonda sul privilegio di uno solo? Un governo che non fa nulla per ridare al paese mobilità sociale essenziale per la crescita e il futuro dei giovani.

Un macigno sulla strada del dialogo: sotto l'urgenza dei problemi giudiziari del presidente del Consiglio, il governo scavalca la Costituzione, mortifica il Parlamento e con la forza dei numeri impone l'approvazione di un provvedimento che non ha precedenti in alcun sistema democratico parlamentare come il nostro.

Un provvedimento che per sospendere un processo a carico di Silvio Berlusconi prefigura un sistema abnorme di impunità, in modo peraltro pasticciato, per le più alte cariche dello Stato. Si dice che occorre mettere fine all'emergenza giustizia e chiudere una presunta anomalia italiana nel rapporto tra magistratura e politica.

Il salva processi e il Lodo Alfano, che sono indissolubilmente legati, non avrebbero alcuna attinenza con il processo in corso a Milano, perché, afferma l'on. Ghedini (avvocato personale di S. Berlusconi), l'on. Berlusconi non se ne avvarrà, perchè si risolverà con l'assoluzione del premier. Ma allora a che serve?

La risposta dell'avvocato difensore del premier è a dir poco inquietante: "I processi si devono sospendere per il bene del paese e non di Berlusconi". Il lodo serve insomma a "governare con serenità" e, ha ripetuto l'on. Pecorella, assicurare la stabilità politica che da troppo tempo manca all'Italia.

Ma si può fare il bene dell'Italia se la giustizia non è al servizio di tutti, se la legge non è uguale per tutti, se la serenità di chi governa è affidata ai suoi privilegi e alla sua immunità anziché alla sua retta coscienza? E' come dire che la legittimazione del popolo sospende il valore della legalità e solleva chi detiene il potere dal rispetto della legge.Il nostro presidente del Consiglio ci ha detto: la legge la faccio io. C'è chi ha parlato di "sultanato". Torna alla mente un dialogo pubblico, a Monaco di Baviera, tra il filosofo Habermas e l'allora cardinale Ratzinger su "I fondamenti morali prepolitici dello Stato liberale". In quel dialogo il futuro pontefice affermava: "E' compito della politica sottomettere il potere al criterio del diritto e in tal modo ordinarne l'uso sensato". E aggiungeva che se il diritto non appare come "espressione di una giustizia che sia al servizio di tutti ma come prodotto di un arbitrio, di una pretesa di essere nel diritto solo perchè si detiene il potere su di esso" è inevitabile alimentare nei cittadini "il sospetto verso il diritto e la legalità" e minare l'autorevolezza e la dignità della politica.

Il dialogo tra forze politiche può esserci quando, tra le parti c'è rispetto e ci sono condizioni di equilibrio. Non può esserci un dialogo sereno con chi è gravato da un gigantesco conflitto di interesse e ha preteso e ottenuto di dettare leggi su misura e garantirsi immunità.

giovedì 31 luglio 2008

CONFRONTO FRA CAPI DI GOVERNO

DAL GIORNALE DI VICENZA

giovedì 31 luglio 2008


Olmert: dopo le primarie mi dimetto da premier

GERUSALEMME
Con un drammatico discorso alla nazione, ieri il premier israeliano Ehud Olmert ha detto che non si ricandiderà alla guida del partito Kadima nelle elezioni primarie, il prossimo 17 settembre, e che si dimetterà una volta eletto un nuovo leader. L’annuncio di Olmert, seppure da tempo ventilato a causa delle inchieste di polizia di cui è oggetto, essendo egli sospettato di corruzione, ha colto tutti di sorpresa. «Voglio che sia chiaro», ha detto, «che sono fiero di essere cittadino di uno stato in cui un primo ministro può essere investigato come un semplice cittadino. Proverò la mia innocenza e le mie mani pulite».
«Come premier io sono naturalmente l’indirizzo di attacchi politici ma ogni persona equilibrata converrà che le cose hanno superato ogni ragionevole proporzione», ha detto Olmert con chiaro riferimento alle continue rivelazioni a mezzo stampa dei sospetti degli inquirenti e degli elementi finora emersi a suo carico.
La decisione di Olmert è maturata negli ultimi giorni,.............................................................


sabato 26 luglio 2008

Il Governo cancella 150.000 cattedre

Sit-in dei docenti precari a Montecitorio. In piazza Maria Pia Garavaglia e Antonio Rusconi

Un paese in emergenza

"C'è un clima da stato di polizia. Il governo continua ad alimentare la paura anziché risolvere i problemi. Crea l'illusione che gli immigrati siano il problema numero uno solo per coprire l'incapacità di rispondere alle difficoltà economiche e sociali di milioni di famiglie"

Rosy Bindi

“Estensione all'intero territorio nazionale della dichiarazione dello stato di emergenza per il persistente ed eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari”. E' quanto ha approvato oggi il Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell'Interno Roberto Maroni. Un provvedimento che, come si legge nel documento diffuso a conclusione dei lavori, dovrebbe servire per “potenziare le attività di contrasto e di gestione del fenomeno”.

Ma che vuol dire?

A cercare di fornire una spiegazione ulteriore, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, secondo il quale “l’estensione dalle attuali tre regioni (Puglia, Sicilia, Calabria, come stabilito nel 2007 dal governo Prodi, ndr) a tutto il Paese serve a facilitare una risposta dello Stato e non cambia quello che c’è già”.

Confusione. Da queste parole ciò che si evince è che è talmente tanta la foga del governo, talmente alta la necessità di mettere in campo slogan, spot e manifesti elettorali, che neppure loro sanno più verso dove stanno andando realmente. Le promesse e gli impegni che hanno preso in campagna elettorale non sono stati mantenuti, come palesato da una manovra finanziaria – triennale per di più – in cui spiccano i tagli alle forze dell’ordine, agli Interni e alla Difesa. E dunque, ecco il ritorno delle proposte populiste e demagogiche, con le quali la destra, buttando fumo negli occhi dei cittadini, cerca di celare le propria inadeguatezze.

Cosa significa proclamare lo stato d’emergenza in tutto il Paese e poi affermare che non cambia niente rispetto a prima? E se non cambia niente rispetto a prima, dov’è il tanto decantato inasprimento della lotta all’immigrazione clandestina?

Continua la lettura sul sito nazionale del Partito Democratico

lunedì 21 luglio 2008

Berlusconi si trastulla, l’Italia brucia

pubblicato Giovedì 17 Luglio 2008 in Inghilterra da "The Economist"-

L’attuale governo di Silvio Berlusconi si rivela tristemente simile al precedente.
Stavolta sarebbe dovuto essere tutto diverso. Berlusconi trasudava un sobrio senso di responsabilità dopo la rielezione a Presidente del Consiglio in aprile. Senza sorprese, dice chi lo difende. Il suo governo dal 2001 al 2006 rappresenta una storia di opportunità mancate, che lui ora rimpiange, dirimodernizzare l’Italia e di lasciare il proprio segno nella storia.

C’erano altre ragioni per sperare che governasse nell’interesse del paese, piuttosto che nel proprio. Essendo nota la sua aspirazione al Quirinale, aveva bisogno di acquisire un’aura da statista. Uno dei motivi del fallimento del suo precedente governo fu la resistenza verso riforme liberali da parte dell’Unione dei Cristiani Democratici e di Centro, che non fanno più parte della sua coalizione. Inoltre sembrava avesse risolto le sue difficoltà personali con una serie di leggi adpersonam che assicuravano la sua posizione legale e proteggevano il suo impero mediatico.

(Leggi il resto dell'articolo)

(Vai all'articolo in lingua originale su The Economist)

sabato 12 luglio 2008

FIRMA LA PETIZIONE DOMANI 13 LUGLIO A MELEDO DALLE 9 ALLE 12

La Camera ha approvato ieri il Lodo Alfano. Veltroni: “La tutela di salari e pensioni è più urgente di una norma blocca processi che interessa solo al premier”. Domenica 13 luglio, contro le proposte del governo, mobilitazione del Partito Democratico in tutta la provincia, con una raccolta firme per la petizione promossa in tutta Italia: Salva l’Italia, per la difesa delle regole democratiche e il rilancio del paese, a partire da un intervento per la difesa di salari e pensioni. L’obiettivo è di raccogliere cinque milioni di firme, da qui all’autunno, in tutta Italia. Per aderire alla petizione, ci si può recare ai banchetti allestiti nei comuni della provincia. Altrimenti, è possibile dare la propria adesione anche online.

Clicca qui per dare la tua firma online alla petizione.

Clicca qui per scaricare il manifesto del Pd sulla sicurezza e la legalità.

Clicca qui per vedere l’elenco dei comuni in cui è possibile firmare la petizione.

domenica 6 luglio 2008

L’ITALIA, UN PAESE DI MIGRANTI CHE DIMENTICA IL SUO PASSATO


di Alex Zanotelli

È agghiacciante quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi in questo nostro paese. I campi Rom di Ponticelli (Na) in fiamme, il nuovo pacchetto di sicurezza del ministro Maroni, il montante razzismo e la pervasiva xenofobia, la caccia al diverso, la fobia della sicurezza, la nascita delle ronde notturne…offrono un’agghiacciante fotografia dell’Italia 2008.
«Mi vergogno di essere italiano e cristiano», fu la mia reazione, da poco rientrato in Italia da Korogocho, all’approvazione della legge Bossi-Fini (2002). Questi sei anni hanno visto un notevole peggioramento del razzismo e della xenofobia nella società italiana, cavalcati dalla Lega (la vera vincitrice delle elezioni 2008 e incarnati oggi nel governo Berlusconi.
(Posso dire questo perché sono stato altrettanto duro con il governo Prodi e con i sindaci di sinistra, da Cofferati a Dominici...) Oggi doppiamente mi vergogno di essere italiano e cristiano. Mi vergogno di appartenere a una società sempre più razzista verso l’altro, il diverso, la gente di colore e soprattutto il mussulmano, che è diventato oggi il nemico per eccellenza. Mi vergogno di appartenere a un paese il cui governo ha varato un pacchetto-sicurezza dove clandestino è uguale a criminale. Ritengo che non sia un crimine migrare, ma che invece criminale è un sistema economico-finanziario mondiale (l’11% della popolazione mondiale consuma l’88% delle risorse) che forza la gente a fuggire dalla propria terra per sopravvivere. L’Onu prevede che entro il 2050 avremo per i cambiamenti climatici un miliardo di "rifugiati climatici". I ricchi inquinano, i poveri pagano. Dove andranno? Stiamo criminalizzando i poveri? Mi vergogno di appartenere a un paese che ha assoluto bisogno degli immigrati per funzionare, ma che poi li rifiuta, li emargina, li umilia con un linguaggio leghista da far inorridire. Mi vergogno di appartenere a un paese che dà la caccia ai Rom, come fossero la feccia della società. Questa è la strada che ci porta dritti all’Olocausto (ricordiamoci che molti dei cremati nei lager nazisti erano Rom!). Abbiamo fatto dei Rom il nuovo capo espiatorio. Mi vergogno di appartenere a un popolo che non si ricorda che è stato fino a ieri un popolo di migranti («Quando gli albanesi eravamo noi»): si tratta di oltre sessanta milioni di italiani che vivono oggi all’estero. I nostri migranti sono stati trattati male un po’ ovunque e hanno dovuto lottare per i loro diritti. Perché ora trattiamo allo stesso modo gli immigrati in mezzo a noi? Cos’è che ci ha fatto perdere la memoria in tempi così brevi? Il benessere? Come possiamo criminalizzare il clandestino in mezzo a noi? Come possiamo accettare che migliaia di persone muoiano nel tentativo di attraversare il Mediterraneo per arrivare nel nostro "Paradiso"? È la nuova tratta degli schiavi che lascia una lunga scia di cadaveri dal cuore dell’Africa all’Europa. Mi vergogno di appartenere a un paese che si dice cristiano, ma che di cristiano ha ben poco. I cristiani sono i seguaci di Gesù di Nazareth, povero, crocifisso «fuori dalle mura», che si è identificato con gli affamati, i carcerati, gli stranieri. «Quello che avrete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli lo avrete fatto a me». Come possiamo dirci cristiani, mentre dalla nostra bocca escono parole di odio e disprezzo verso gli immigrati e i Rom? Come possiamo gloriarci di fare le adozioni a distanza, mentre ci rifiutiamo di fare le "adozioni da vicino"? Come è possibile avere comunità cristiane che non si ribellano contro queste tendenze razziste e xenofobe? E quand’è che i pastori prenderanno posizione forte contro tutto questo, proprio perché tendenze necrofile? Come missionario, da una vita impegnato a fianco degli impoveriti della terra, oggi che opero su Napoli, sento che devo schierarmi dalla parte degli emarginati, degli immigrati, dei Rom contro ogni tendenza razzista della società e del nostro governo. Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani. Vorrei ricordare le parole del pastore Martin Niemoeller della Chiesa confessante sotto Hitler: «Quando le SS sono venute ad arrestare i sindacalisti, non ho protestato perché non ero un sindacalista. Quando sono venute ad arrestare i Rom, non ho protestato perché non ero un Rom. Quando sono venute ad arrestare gli Ebrei non ho protestato perché non ero un Ebreo. Quando, alla fine, sono venute ad arrestare me, non c’era più nessuno a protestare ». Non possiamo stare zitti: dobbiamo parlare, gridare, urlare. È in ballo il futuro del nostro paese. Soprattutto è in ballo il futuro dell’umanità. Anzi, della vita stessa. Diamoci da fare perché vinca la vita!

Questa è la mia reazione davanti agli ultimi avvenimenti nel nostro paese. Se la condividi, aggiungi la tua firma, inviando una e-mail a online@nigrizia.it

domenica 22 giugno 2008

Nucleare: fra 40 sarà finito?

In mancanza di maggiori informazioni fornite dal nostro governo e dal nostro Ministero dello Sviluppo Economico vediamo di capirne un po' di più.
Ho raccolto dieci domande e dieci risposte per capire se le centrali di nuova generazione potranno veramente risolvere il problema energetico. E senza pericoli.

<<Entro il 2013 partirà la costruzione di centrali nucleari di nuova generazione e quindi sicure>>, aveva detto il ministro Claudio Scajola.
Mario Tozzi, geologo e ricercatore del CNR risponde a queste 10 domande chiave sull'energia atomica e su i suoi potenziali effetti collaterali.
  1. Il nucleare di nuova generazione è davvero sicuro? NO. Il nucleare disponibile oggi non è affatto sicuro. Usa reattori molto simili a quello creato da Fermi nel 1942. Per la IV generazione di reattori bisognerà attendere ancora una ventina d'anni
  2. E' vero che il nucleare non inquina? SI'. Un reattore non produce ossidi di azoto, zolfo o anidride carbonica. In questo senso non incrementa il surriscaldamento terrestre.
  3. Il nucleare può risolvere l'emergenza energetica? NO. Per costruire una centrale nucleare occorrono dagli 8 ai 10 anni: in un momento in cui l'emergenza energetica ha ritmi semestrali, questo contributo arriva in ritardo.
  4. Il nucleare costa meno delle altre fonti energetiche? SI'. Attualmente il KWh nucleare costa leggermente meno degli altri: fra i 3 e i 4 eurocents, contro i 5 del carbone e i 6.5 del gas. Il problema però sono i costi sociali e ambientali, che non sono a tutt'oggi noti perchè la verifica del costo effettivo avverrà solo quando le scorie e le strutture della prima centrale saranno ormai inoffensive, cioè fra qualche decina di migliaia di anni.
  5. E' molto complicato costruire una centrale nucleare? SI'. Linstallazione di una centrale è operazione industriale costosa: circa 3 miliardi di euro. Infatti il nucleare esiste dove le economie potevano permettersi l'investimento (USA e Giappone) o dove era forte la mano statale (Francia ed ex URSS).
  6. Il nucleare è molto diffuso nel mondo? NO. Attualmente copre solo il 6,5 % dell'intero fabbisogno dell'energia primaria.
  7. L'uranio e inesauribile? NO. L'uranio non è affatto inesauribile. Al mondo rimangono circa 5 miliardi di tonnellate di Uranio che a questo ritmo si esauriranno nel giro di 30/40 anni (Classico esempio di fonte non rinnovabile).
  8. Il problema delle scorie radioattive è risolto? NO. Il problema delle scorie radioattive è tuttaltro che risolto. Le scorie non sono moltissime ma restano attive per decine di migliaia di anni. Attraverso costosissimi trattamenti se ne può abbassare la pericolosità ma rimangono comunque attive.
  9. Esiste un sito per lo stoccaggio definitivo delle scorie radioattive? NO. Non esiste un sito per lo stoccaggio delle scorie radioattive. Al mondo non esiste nemmeno un sito geologico atto ad ospitare le scorie. Quelli di Yucca ( U.S.A ) e Olkiluoto ( Finlandia ) non sono ancora considerati definitivi.
  10. Ci sono siti italiani adatti a ospitare centrali nucleari e scorie? NO. Non ci sono siti ITALIANI adatti a ospitare centrali nucleari e scorie. Di sicuro nessuno ne è ancora a conoscenza e sarebbe opportuno sapere il "dove" per poter far studi di fattibilità ed avvertire amministrazioni e cittadini in modo che possano esprimere la loro opinione in merito.

A proposito, ci sono notizie sull'incidente alla centrale di KrsKo in Slovenia? Mi sembra che l'informazione ne parli poco.

I dati di cui tener conto sono molti per poter decidere a favore o contro l'impiego dell'energia atomica. Sicuramente il nostro governo non si è prodigato per fornire informazioni oggettive alla popolazione. Mi sembra che la cosa sia stata trattata più come l'ennesiamo spot post-elettorale e che manchi di un effettivo piano energetico per il futuro dell'Italia.

Un Ministro per lo sviluppo economico che parla del nucleare come unica soluzione per far fronte alla crisi energetica, senza nemmeno citare e prevedere un impegno per lo sviluppo dello sfruttamento delle fonti rinnovabili, mi dà l'impressione di una persona poco informata dei fatti e dei risultati ottenuti invece dai nostri vicini europei.

Evidentemente il KWh prodotto da una centrale nucleare è più controllabile, tassabile, lottizzabile, di un KWh prodotto da un pannello solare posto sul tetto della mia casa che mi rende indipendente da qualsiasi fluttuazione dell'economia.

Lettura sull'argomento: Il fantasma del petrolio

giovedì 19 giugno 2008

Assemblea del comitato di Meledo sul cromo


Da Il Giornale di Vicenza del 13 giugno 2008:


«Tratteremo molteplici argomenti; il filo conduttore, però, sarà uno solo: il cromo». Il comitato di MELEDO annuncia la convocazione di un'assemblea pubblica, considerata necessaria dopo la fuga del gas nocivo dalla ditta Dal Grande di via Monte Grappa, lo scorso fine aprile. L'appuntamento è fissato per lunedì 23 giugno, alle 20.30, nella sala delle Opere parrocchiali della frazione. In questi giorni si sta svolgendo un'intensa attività di propaganda e volantinaggio. «Vogliamo sensibilizzare su quanto accaduto e sui rischi legati al cromo - spiega Giovanni Battista Preatto del comitato - riteniamo perciò sia importante che, all'incontro, non partecipino solo le famiglie che abitano a pochi passi dalla cromatura, ma anche i cittadini delle altre frazioni e del capoluogo». L'invito è stato esteso all'amministrazione comunale e all'assessore provinciale all'ambiente Antonio Mondardo. Non solo: anche il sindaco di Campiglia Luigi Boaretti è chiamato ad intervenire: proprio nel suo comune, infatti, la ditta Dal Grande potrebbe trasferirsi in futuro. «Stiamo vigilando attentamente che in azienda non venga svolta alcuna attività, come prescrive l'ordinanza - continua il gruppo - Non siamo contro la ditta, ma non possiamo tollerare che, senza le misure di sicurezza necessarie, le sia concesso di operare. Inoltre stiamo mettendo a punto, con la consulenza di un perito, una stima dei danni subiti per avere il giusto risarcimento dopo il grave episodio della notte del 20 aprile scorso». C.M.

sabato 14 giugno 2008

"Emergenza" intercettazioni

Sulle intercettazioni, da La Repubblica:
"E' un disegno di legge" dice Silvio Berlusconi, "atteso da quasi tutti i cittadini in cui verrà prevista la possibilità di effettuare le intercettazioni soltanto per le indagini che riguardino reati con pene dai 10 anni in su".

Ci terrei a far sapere al Presidente che le persone che conosco io non hanno minimamente questo problema delle intercettazioni. E al Ministro della Giustizia Alfano raccomanderei, su future iniziative governative, di raccontare le cose come veramente stanno e non, come in questo caso, impostando la campagna sulla opportunità del risparmio sulle "spese della giustizia" - creando equivoco sul termine "spese della giustizia" che per tutti è la Giustizia nel suo insieme, ma che per i soli pochi addetti, è uno, e piccolo, capitolo del bilancio, delle quali un terzo se ne va per intercettazioni: non miliardi, come hanno subito pensato tutti all'annuncio, genericamente formulato come da prassi, ma solo un paio di centinaia di milioni, come poi si è chiarito, con un possibile risparmio, immagino, di qualche decina di milioni annui. Tutto il Governo, Capo per primo, impegnato per difendere un provvedimento che farà risparmiare si e no 50 milioni di euro? Mi sembra ridicolo, o meglio, tragico, dato che ci viene detto da chi ha responsabilità di governo.

Pietro Rossi

giovedì 5 giugno 2008

PDL: Programma o slogan elettorali?

Vorrei aprire un dibattito tra i lettori del blog per commentare quanto sta succedendo al programma elettorale del PDL-Lega.
Lo slogan Clandestino=Criminale sta, di fronte all'evidenza, facendo acqua da tutte le parti. Berlusconi, che sicuramente sa far di conto, ha individuato finalmente quanto gli verrebbe a costare se una tale proposta diventasse legge. Gli viene a costare molto non solo in termini economici, ma anche per il fatto che è una legge inapplicabile e quindi destinata al fallimento. Non parliamo in termini umani e del fatto che è contro i diritti dell'uomo.
Berlusconi fa così qualche passo indietro, dichiara che dovrà essere il Parlamento a decidere (rivelando che non è detto che la legge non venga corretta) e subito Roberto Calderoli, neo ministro della Semplificazione legislativa, e tutti i leghisti in blocco lo richiamano all'ordine. Così ancora una volta i leader del Carroccio tengono banco all’interno della maggioranza e tengono soprattutto incredibilmente sotto scacco il premier Silvio Berlusconi.
Secondo me, sta salendo a galla l'effettivo problema di governare con una bagaglio di promesse e slogan elettorali da mantenere, creati ad arte per far colpo sulla gente e per distogliere l'attenzione dai veri problemi. Il sistema di dichiarare di essere stati fraintesi e di avere tutta la stampa del modo contro è un sistema stra-collaudato e credo che Berlusconi ne farà largo uso anche durante questo governo. Se il governo Prodi era diviso al suo interno, cosa dobbiamo dire di questo governo?

Link correlati:

Stop al governo

La Lega insiste: “qui non si scherza”

venerdì 30 maggio 2008

Comune e comitato uniti contro la miniera

Da Il Giornale di Vicenza del 29 maggio 2008:


SAREGO. Si attende a breve la decisione della Regione sulla richiesta di ampliamento.

Costa Benedetta potrebbe ripartire. La miniera del Monte del Prete, ferma ormai da un paio d'anni a Meledo Alto, in comune di Sarego, non hai mai smesso di agitare le acque della Laguna veneziana. La richiesta di rinnovo e ampliamento presentata dalla Berica Immobiliare è, infatti, ancora oggetto di istruttoria alla commissione Via (Valutazione impatto ambientale) di Venezia, di cui è atteso a breve il parere conclusivo. Dopodiché sarà la Giunta regionale a dare la risposta definitiva, decisione che comunque non potrà prescindere dal merito della valutazione di impatto ambientale. Sulla questione si erano già pronunciati il consiglio comunale, deliberando con voto unanime la sua contrarietà, e gli stessi cittadini con oltre 1.300 firme per far cessare per sempre le attività estrattive. In seguito alla presa di posizione del Comune e del Comitato intercomunale per la tutela del territorio dell'Area Berica, che avevano formulato le loro osservazioni, la stessa Via ha imposto alla ditta di presentare 14 integrazioni al progetto di coltivazione mineraria. A queste ultime sono state sollevate ulteriori controdeduzioni. «Quello che continua a lasciare perplessi - afferma Pietro Rossi, portavoce del Comitato e consigliere comunale nella passata Amministrazione - è che non è stato provato in modo attendibile se e quanto minerale c'è da estrarre. La ditta Berica Immobiliare ha presentato alla Via il risultato di soli due nuovi carotaggi, effettuati per di più senza i tecnici comunali come vuole la legge. È chiaro che non ci si può basare su questi per dire che c'è materiale di pregio in quantità tale da giustificare una miniera a cielo aperto». A non convincere Rossi sono poi le direttrici dei flussi di traffico generati dal cantiere. «Non si sono ancora resi conto che a Lonigo c'è il divieto di transito ai mezzi pesanti. Quindi per trasportare i 5 milioni di metri cubi che si vogliono portar via nei prossimi 15 anni ci saranno 218 bilici al giorno costretti a passare per Sarego, Meledo e Monticello di Fara. Andranno ad aggiungersi a quelli in entrata e uscita dall'altra miniera di Meledo, la “Bertozzo”». Ma è anche il luogo da trasformare in area di scavo solleva altri motivi per opporsi. «Si vuole portare la miniera da 7 a 30 ettari in un sito naturalistico di importanza europea, che la Regione ha indicato come possibile “habitat prioritario” di rare specie arboree».
(Matteo Guarda)