mercoledì 25 marzo 2009

Miniera Costa Benedetta, il comune va da solo al TAR


da Il Giornale di Vicenza del 25 marzo 2009

Il Comune farà da solo. Non è stata accolta la proposta di Italia Nostra espressa durante l'assemblea dei comitati di tutela del territorio di Sarego e dell'Area Berica di presentare un ricorso congiunto al Tar contro la delibera della giunta regionale che autorizza il rinnovo alla miniera Costa Benedetta e la ripresa delle escavazioni a Monte del prete in località Meledo Alto. 
«Avevamo chiesto di fare un fronte unito – spiega il presidente della sezione Medio e Basso Vicentino, Michele Storti – ma comunque quello che maggiormente mi preme è che questo ricorso si faccia. A questo punto per entrare nel processo ci vorrebbe un nostro ricorso autonomo, ad adiuvandum, ma la legge non ci consentirebbe di proseguirlo nell'eventualità che il Comune un domani dovesse ritirarsi. In ogni caso Italia Nostra rimarrà sempre vigile». M.G.

lunedì 23 marzo 2009

8012 iscrizioni in dono a difesa della scuola

dal Giornale di Vicenza, venerdì 20 marzo 2009
articolo di Anna Madron

Si chiede di confermare l'attuale organizzazione del modulo, delle compresenze, dei progetti di sostegno

Vicenza. A vederlo così sembrava proprio un regalo coi fiocchi. Carta verde, nastro giallo e un biglietto con scritto sopra 8012. Tanti sono infatti i moduli di iscrizione non ufficiali portati "in dono" ieri mattina a Franco Venturella, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, da una rappresentanza di genitori. Mamme e papà, spesso rappresentanti di classe o di istituto, che si battono per una scuola di qualità e che hanno voluto esprimere il loro dissenso nei confronti della riforma Gelmini compilando un modulo integrativo con cui si chiede di confermare l'attuale organizzazione scolastica. Quella cioè del modulo, delle compresenze, dei progetti e delle attività a sostegno dei bambini più fragili o degli stranieri bisognosi di essere seguiti. 

venerdì 20 marzo 2009

Veneto Democratico: il PD su Telenuovo,oggi 20 marzo 2009,h. 23.10,con Lucio Tiozzo e Franco Bonfante.In replica sabato h. 12.50 e domenica h. 19.20

venerdì 13 marzo 2009

La ferita Costa Benedetta




Immagine presa da GOOGLE HEART delle Miniere di Meledo.

Perimetro giallo: concessione Bertozzo, cantiere Vanderia, scavata e ripristinata nel 2008.

Perimetro viola: concessione Bertozzo, cantiere Graone, scavo iniziato 2005 e ripreso nel 2007.

Perimetro rosso : concessione Costa Benedetta, cantiere Monte del Prete, scavo ora autorizzato dalla recente delibera della regione Veneto. Il perimetro tracciato sulla cartina è ipotesi che interpreta la delibera (non esiste un contorno di progetto definito per la parte più a nord-est).


Nella terra delle Ville Palladiane, così ci presentiamo al mondo.

E' una ferita aperta nel nostro territorio, rimaniamo informati e attenti a dove vivranno i nostri figli.


Veneto Democratico:il PD su Telenuovo,oggi 13 marzo 2009,h. 23.10,con Giovanni Gallo e Guido Trento.In replica sabato h. 12.50 e domenica h. 19.20

martedì 10 marzo 2009

A tu per tu con Claudio Rizzato,consigliere regionale PD, oggi, 10 marzo 2009, h 22.15 su Antenna Tre. Telefonate in diretta (0422796728) sms (3389369845)

lunedì 9 marzo 2009

SAREGO Costa Benedetta La miniera verso il ricorso al Tar

da Il Giornale di Vicenza del 6 marzo 2009. 
Articolo di Maurizio Guarda.
SAREGO. La richiesta entro il 26 marzo
Costa Benedetta La miniera verso il ricorso al Tar
Italia Nostra e minoranze «I tir invaderanno il centro»

Il Comune verso il ricorso al Tar dopo l’ok della Regione alla minieraRicorso al Tar. È questa la via che il Comune di Sarego potrebbe percorrere per contrastare il rinnovo della concessione mineraria Costa Benedetta e la ripresa degli scavi al cantiere di Monte del Prete a Meledo Alto, approvata dalla giunta regionale un mese fa. 
I prossimi giorni saranno quindi decisivi dato che il termine massimo per informare il tribunale amministrativo scade il 26 di marzo. 
Al via libera alla miniera sono seguite una serie di prese di posizione. «Il ricorso s'impone – afferma in una nota il Cittab, Comitato intercomunale di tutela del territorio dell'Area berica -. Mai fu più impellente e necessario e dovuto, proprio per i numerosi difetti, carenze, imperfezioni procedurali e forzature di quella valutazione: rilevanti vizi di forma e inquietanti leggerezze che fanno pensare che l'approvazione sia più figlia di una scommessa e promessa politica che una vera e propria valutazione tecnica». «Il nuovo cantiere – precisa Michele Storti, presidente della sezione Medio e Basso vicentino di Italia Nostra - sommerà altri sconvolgimenti del territorio. In pratica il Monte del Prete sta diventando un unico, immenso cantiere». 
Su analoga lunghezza d'onda le opposizioni consiliari, Enzo Bertozzi della Lega: «Siamo per il contrasto massimo alla miniera in quanto il traffico di camion si riverserà per forza di cose in centro a Meledo»; e Giovanni Benedetti dei Riformisti: «È un errore continuare a far scavare i Berici perché sono una risorsa da valorizzare e preservare per la loro vocazione turistica e non da sfruttare e ferire». 
Sconcerto esprime il consigliere regionale Claudio Rizzato, Pd, che aveva presentato un'interrogazione ancora senza risposta: «La giunta regionale non ha tenuto conto degli orientamenti della terza commissione consiliare».

Si ricorda: oggi, 9/3/2009, h 20.30, Schio, c/o Galleria ex Lanificio Conte, largo Fusinelle, incontro pubblico su MOBILITA* E SVILUPPO. Gruppo cons. PD

domenica 8 marzo 2009

ASSEMBLEA PUBBLICA MINIERE DI SAREGO


AMPLIAMENTO A 22 ETTARI DEL CANTIERE MONTE DEL PRETE  (COSTA BENEDETTA) a Meledo di Sarego 

La richiesta della ditta, le osservazioni di Comitati, cittadini, Comune, Provincia, i risultati dell’esame del progetto da parte della Commissione VIA Regionale, la recente approvazione della Giunta Regionale Veneto con prescrizioni: cosa possono fare ora i cittadini che non vogliono l’ampliamento? 

Ne parleranno il Comitato Tutela del Territorio di Sarego e il Comitato CITTAB dell’area Berica.

Saranno invitati il Sindaco di Sarego e rappresentanti politici impegnati in Provincia e in Regione. 

GIOVEDI’ 12 MARZO ’ 09 -  ore 20,30 

TEATRO PARROCCHIALE DI MELEDO 

La bolletta nucleare



dal sito
www.qualenergia.it riportiamo un editoriale di Gianni Silvestrini

Esempi recenti dimostrano come il nuovo nucleare comporti un aumento delle bollette elettriche. Coinvolgere il nostro paese nell’atomo inoltre non darà ricadute positive all’industria nazionale e taglierà le gambe a rinnovabili ed efficienza energetica. L'editoriale di Gianni Silvestrini.
Imbarcarsi nel nucleare ora significa fare un regalo ai francesi, con ricadute limitate per le nostre industrie e con un aggravio per le bollette. Rispetto all’impatto economico risulta istruttiva l’esperienza degli Usa dove alcune compagnie elettriche, allettate da importanti aiuti pubblici, vorrebbero ritentare l’avventura atomica 30 anni dopo il più grande disastro industriale della storia, che ha visto aziende elettriche sull’orlo della bancarotta, centrali nucleari mai completate, tariffe alle stelle … 

Le utilities americane che stanno ora ritentando la carta atomica, incontrano però non pochi ostacoli, a iniziare dal reperimento delle risorse. Significativo il caso della Progress Energy Florida che aveva ottenuto tre anni fa l’autorizzazione a ritoccare le tariffe per finanziare una nuova centrale atomica, da completare nel 2017, vicino a Tampa. Sennonché nei mesi scorsi i clienti si sono trovati aumenti dell'11% nelle bollette. Sono seguite proteste generalizzate che hanno costretto la compagnia a fare marcia indietro. 

E in Europa l’esperienza del reattore in costruzione in Finlandia a Olkiluoto, con 1,5 miliardi di extracosti e uncontenzioso aperto tra committenti e costruttori su chi dovrà farsi carico di questo onere, è altrettanto significativo. 
Un'altra riflessione riguarda il possibile contributo alla battaglia contro il riscaldamento del Pianeta. Anche qui occorre sgomberare il campo dalle illusioni, come ci ricordano i dati dell’ultimo studio dell’Agenzia internazionale dell’energia sul ruolo che potrebbe giocare il nucleare in uno scenario spinto volto a dimezzare le emissioni entro il 2050 (vedi grafico). Il contributo principale verrebbe, secondo queste elaborazioni, dagli interventi sull’efficienza energetica (36%), seguiti da quelli sulle rinnovabili (21%). Il nucleare potrebbe contribuire a un 6% della riduzione alla metà del secolo su scala mondiale. Un contributo importante, ma decisamente inferiore ad altre soluzioni, 

Una riflessione finale per il nostro Paese. Nei prossimi decenni si avranno trasformazioni radicali nel consumo e nella produzione di energia, che vedranno l’immissione sul mercato di migliaia di tecnologie innovative. Questo è un terreno su cui l’Italia può primeggiare e che occorrerebbe quindi favorire. Gettare ingenti risorse nel nucleare avrebbe impatti negativi sulle bollette, limitate ricadute sull’industria nazionale e taglierebbe le gambe alle enormi opportunità presenti nello sviluppo di tecnologie per le rinnovabili e per l’efficienza energetica, settori nei quali potremmo svolgere un ruolo di primo piano. 

Gianni Silvestrini 

27 febbraio 2009 

martedì 3 marzo 2009

lunedì 2 marzo 2009

Scuola, il 95% delle famiglie italiane sceglie le 30 ore

[da La Repubblica]
Le famiglie italiane sparigliano le carte alla Gelmini. O il governo, per accontentare le richieste di mamme e papà della scuola elementare, dovrà rinunciare alle economie di spesa previste dalla Finanziaria oppure le famiglie non potranno essere accontentate. 

I dati diffusi ieri dal ministero dell'Istruzione sulle scelte che riguardano la scuola primaria (l'ex elementare) nascondono una verità: nove famiglie su 10 non potranno avere le 30 ore settimanali richieste all'atto dell'iscrizione. A meno che il governo non modifichi i criteri sulla formazione degli organici del personale della scuola già concordati con il ministero dell'Economia. Insomma, un bel pasticcio. 

Ieri, le famiglie italiane hanno sonoramente bocciato il modello-Gelmini per la scuola elementare. Le 24 e le 27 ore in prima elementare, considerate il modello di riferimento per il futuro, hanno ottenuto soltanto il 10 percento delle preferenze. La stragrande maggioranza ha scelto il modello attuale a 30 ore (il 56 per cento) o quello a tempo pieno di 40 ore (il 34 per cento). Ma in quanti potranno essere accontentati a settembre? Decisamente pochi, visto che il ministero ha già scritto nero su bianco che l'organico per le prime classi verrà calcolato in base alle 27 ore settimanali. 


Finalmente la realtà è arrivata a galla, la riforma Gelmini si è dimostrata per quello che è: un sonoro TAGLIO all'istruzione dei nostri figli.
Il 13 febbraio mi sono recato nella sede dell'Istituto Comprensivo di Sarego per ascoltare l'illustrazione della riforma Gelimini da parte della dirigente. Mi è stato consegnato un depliant del Ministero dell'Istruzione dove venivano pubblicizzate, a mo' di volantino delle offerte speciali, le scelte del numero delle ore settimanali per l'istruzione dei nostri figli. Fortunatamente anche a Sarego la maggioranza dei genitori ha scelto le 30 ore settimanali, bocciando di fatto le proposte del ministero di 27 e addirittura 24 ore settimanali. La dirigenza ha affermato che potrà garantire le 30 ore se non addirittura una sezione con 40 ore.
Ora, come il 95%, dei genitori italiani sono preoccupato perchè mio figlio potrebbe ricevere un'istruzione pari al 20% (6 ore) in meno dell'istruzione ricevuta dai suoi compagni degli anni precedenti.

Il maestro unico era solo fumo negli occhi per nascondere un vero e proprio attacco al patrimonio italiano che è la scuola pubblica. Quando ci ritroveremo a sfogliare i cataloghi delle scuole private per scegliere dove mandare i nostri figli?

Cara Gelmini, beata te che in tutto questo non ci hai capito niente.