domenica 30 maggio 2010

Il declino della NOSTRA scuola pubblica

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Lettera aperta ai genitori di alunni e studenti che frequentano la scuola pubblica di ogni ordine e grado.

Cari genitori
noi come voi, siamo genitori di giovani uomini e donne che frequentano la scuola statale pubblica. Mamme e papà sinceramente, intimamente preoccupati per quanto sta accadendo alla nostra scuola da ormai troppo tempo.
La scuola che anche noi abbiamo frequentato anni fa, impoverita e trascurata ogni giorno di più, sta morendo.
Quella scuola che generazioni di genitori vedevano come unica possibilità di riscatto o più semplicemente come l’unico modo per assicurare ai propri figli una vita dignitosa, sta morendo.



venerdì 28 maggio 2010

La lotta alla mafia passa per la verità dei fatti


Luca Tescaroli, nato a Lonigo il 18 marzo 1965, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, applicato alla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Caltanissetta, Pubblico Ministero nel processo di Capaci nel corso dei giudizi di I e II grado.

Luca Tescaroli è Sostituto Procuratore a Roma, è stato Pubblico Ministero nel processo per la strage di Capaci.

Voglio partire da un ringraziamento a Giorgio Bongiovanni e dai suoi collaboratori che si sono fortemente impegnati per fare in modo da organizzare un incontro così partecipato con la predisposizione di un filmato davvero molto valido e credo che a loro vada un riconoscimento anche a partire dal lavoro che dal 2000 hanno fatto creando una rivista che si occupa appositamente della criminalità mafiosa. Un dato unico nel nostro paese.

E vorrei partire nel mio intervento da un ricordo che è eminentemente professionale che deriva dal studio dei lavori che Giovanni Falcone compì e si tratta del suo metodo di lavoro che è risultato essere sulla utilizzazione dei collaboratori di giustizia - avete anche sentito la sua voce in questa sede sull’importanza dei collaboratori di giustizia – sul superamento della parcellizzazione del dato sulla necessità che vi siano delle risposte unitarie, globali di fronte ad un fenomeno che non è radicato esclusivamente in modeste aree geografiche ma un lavoro, un metodo di lavoro basato sulla comprensione che vi sono delle manifestazioni subdole e striscianti che hanno determinato la conservazione del potere mafioso, e queste condotte che entrano nelle cosiddette relazioni esterne in quei rapporti che gli uomini di Cosa Nostra hanno posto in essere con rappresentanti appartenenti alle pubbliche istituzioni, al mondo imprenditoriale, finanziario ed economico.