sabato 27 ottobre 2012

LA MARATONA DI LAURA

di Daniela Serra
La partecipazione delle donne alla maratona non è stata cosa facile da ottenere. Nelle competizioni olimpiche dell’ antica Grecia alle donne non era consentito partecipare nemmeno come spettatrici. In età moderna è stato difficile convincere organizzatori e medici che anche le donne potessero correre una distanza così lunga. Ma diverse donne, nonostante tutto, sfidarono i regolamenti le consuetudini e i pregiudizi e ci provarono lo stesso. Partecipavano alle gare, anche se non ammesse ufficialmente, come la greca Melpomene che, alla prima maratona Olimpica di Atene del 1896, allontanata dagli organizzatori, costeggiò il percorso ufficiale e giunse comunque fino allo stadio. Poi fu la volta di Violet Piercy nel 1926 e quindi di Roberta Gibb che, anche se non ammessa ufficialmente e in totale anonimato, partecipò nel 1966 alla prestigiosa maratona di Boston. Ma nessuno si accorse di lei. [...]

Anche Laura Puppato, prima donna in Italia candidata alla guida di governo, ha completato la sua maratona, nonostante i regolamenti, le consuetudini ed i burka mediatici : ha consegnato le firme di sottoscrizione della sua candidatura alle primarie. Come da regolamento. E lo ha potuto fare grazie alla mobilitazione capillare e generosa, decisa e ostinata di donne e uomini che, hanno voluto consentirle di terminare la sua maratona sfidando e rompendo, ancora una volta tutti assieme, un tabù inviolabile e discriminatorio. Come Kathrine, ancora una volta.

Leggi l'articolo originale.

giovedì 25 ottobre 2012

Messaggio da Laura Puppato

Messaggio Facebook di Laura Puppato:

"Abbiamo depositato 18.000 firme in originale e abbiamo ancora fax in corso (a ora circa 2500) che dovranno essere validati con la produzione del cartaceo entro sabato mattina. Insomma, il risultato in sostanza c'è, adesso vediamo la burocrazia cosa può eccepire". 

Laura Puppato



SASATEX

Da Il Giornale di Vicenza del 23 ottobre 2012, articolo di M.G.

L´Arpav ha fatto un sopralluogo all´ex Tessitura sasatex di Monticello di Fara, frazione di Sarego, per verificare la situazione delle coperture in eternit dell´azienda, chiusa da una decina d´anni. Il controllo è avvenuto nei giorni scorsi su indicazione dell´Amministrazione comunale, dopo le segnalaizoni di alcuni cittadini. Gli accertamenti sono avvenuti in presenza di un tecnico comunale. L´Arpav ha poi chiesto all´Ufficio tecnico la trasmissione di informazioni sull´area ex sasatex e ha espresso la necessità di ulteriori e più approfondite analisi sul sito. Il costo dei nuovi accertamenti sarà però a carico del Comune. «Trattandosi di questioni di salute pubblica - afferma il sindaco Roberto Castiglion - è intenzione di questa Amministrazione procedere con l´attività di controllo senza trascurare nulla. I report dell´Arpav non ci sono ancora stati trasmessi; siamo in attesa di conoscere i preventivi per la seconda uscita dei tecnici». 
La Tessitura sasatex ha chiuso i battenti all´inizio degli anni Duemila. La riconversione dello stabilimento, ora in proprietà di un´immobiliare romana, era stata argomento di confronto di tutte le liste durante la recente campagna elettorale comunale.


mercoledì 10 ottobre 2012

Renzi a Vicenza

Penso fare cosa gradita nell'informare che GIOVEDI' 11 OTTOBRE P.V. MATTEO RENZI sarà a Vicenza alle ore 21.00 presso il TEATRO COMUNALE per presentare il suo programma e la sua proposta politica in vista delle primarie del prossimo novembre.Sarà un momento importante per chi già è un suo sostenitore e per chi semplicemente vuole capirne un po' di più del Sindaco di Firenze che, volenti o nolenti, ha comunque rotto gli schemi della politica partitica attuale.

Per chi volesse avere maggiori informazioni, aderire ai comitati che a Vicenza città e in provincia sono nati e stanno nascendo per supportare Matteo Renzi risponda pure a questa e-mail vi indirizzeremo ai rispettivi referenti.

A Giovedì!
Alberto Rigon
Segreteria Comitato "VICENTINI PER MATTEO RENZI" 

GdVi "Vicenza e Verona chiamano Trento per la macroarea"


da Il Giornale di Vicenza domenica 7 ottobre 2012
Gerardo Rigoni ASIAGO
«Un incontro voluto dal Pd vicentino che sancisce il patto a tre tra Trento, Verona e Vicenza per la gestione futura del territorio». Sintetizza così il segretario provinciale, Fedetrico Ginato, l'appuntamento "In buoni mani, le autonomie locali ed il governo del futuro" organizzato alla casa Sant'Antonio di Asiago. Si è discusso su come riordinare le istituzioni che gestiscono il territorio e rinnovare l'apparato burocratico a sostegno dello sviluppo economico e sociale come le sfide del terzo millennio impongono. L'incontro (che prosegue oggi alle 9.30 con un incontro sull'associazione dei servizi) è iniziato ieri con un dibattito sulla riforma degli enti locali e proseguito con una tavola rotonda sulle nuove strategie del Veneto con il sindaco di Vicenza, Achille Variati, il sindaco di Verona, Flavio Tosi, e il vicepresidente della Provincia di Trento, Alberto Pacher. «L'Europa ha individuato nel Veneto uno dei fulcri del rilancio economico e della logistica partendo dal porto di Venezia ed il quadrante Europa di Verona - spiega il consigliere regionale del Pd Stefano Fracasso -. Un cambiamento della morfologia socioeconomica di fronte al quale le istituzioni, rimaste immutate, dimostrano i propri limiti nel gestire le necessità date da questi cambiamenti, in primis la viabilità ed il trasporto ferroviario». Una soluzione proposta dal Pd è quella di una macroarea Vicenza, Verona, Trento in grado di dare risposte con un apparato burocratico snello, costruito su basi nuove e non figlia dell'esistente. «Io vorrei vedere gli Stati Uniti d'Europa - sottolinea il vicentino Variati -. Un insieme di macroregioni unite da problematiche omogenee. Le province e le regioni sono finite, anzi fallite sia come modello sia come mezzo di gestione. Un'affinità che permetterebbe di evitare contrasti come quello dei corridoi 9 e 10 (Valdastico e Valsugana). Due progetti più difficili oggi che mai; un errore grave che costringe Trento a doversi porsi su barricate di difesa invece che invitare a una soluzione». Un apertura al dialogo a cui si inserisce immediatamente il trentino Pacher che rilancia il concetto della macroregione alpina. «Un sistema che può trovare una base di partenza dall'accordo transnazionale Trento, Bolzano, Tirolo - sottolinea -. Un modello che può porsi in difesa dalla continua sottrazione di identità e competenza da parte dell'Europa economica». «Per quanto riguardano i corridoi europei 9 e 10 vorremmo avere un ruolo attivo nelle decisioni e non trovarsi due grande vie piazzate alle nostre porte di fatto costringendosi ad accettarlo e proseguire il lavoro per favorire il porto di Venezia - spiega -. L'Autobrennero già vede il passaggio di 47 milioni di tonnellate di merci all'anno portando la qualità dell'aria a Trento e nella vallata la più bassa di tutto l'arco alpino. Noi siamo favorevoli ad un progetto che incentivi il passaggio da ruota a ferrovia ma non a scelte decise da altri e a noi imposte». «Credo sia chiaro che la scelta deve essere o Valdastico o Valsugana, entrambe non ha senso - interviene il veronese Tosi -. Chiaro che uno sbocco verso il nord Europa posto più a est di Verona interessa al veronese ma condivido l'idea di favorire il passaggio alla rotaia. Dobbiamo comunque pensare ad altri investimenti e convincere sia Roma sia l'Europa della scelta». Un azione a tre che ricalca quanto il sindaco Variati sta portando avanti per le aziende municipalizzate dove vede il coinvolgimento di Rovigo nel progetto con Vicenza e Verona lavorare per "unire le forze". «Stiamo andando avanti, progredendo verso una collaborazione che darà sicuramente maggior respiro ai servizi rivolti ai cittadini e al territorio - commenta Variati -. Ma serve dare respiro anche ai bilanci comunali e mettere i sindaci nelle condizioni di dare risposte ai cittadini. I continui tagli statali e le incertezze regionali stanno togliendo autorevolezza ai sindaci e così si perde il territorio». «Lavorando potremmo arrivare ad una multiutility tra le più grandi d'Italia - conviene Tosi -. Ma prima dobbiamo sapere le intenzioni regionali; un discorso che vale anche per la metropolitana di superficie, noi siamo pronti ma pare che altri tentennano».