lunedì 15 settembre 2008

Primo giorno di scuola: lettera aperta alla Ministro Gelmini

Gentile Onorevole Gelmini,

sono un padre di un bambino di 5 anni. Sono preoccupato per la nostra scuola primaria pubblica. Sono preoccupato per come mio figlio troverà la scuola pubblica fra un anno.

Le riforme che Lei vuole introdurre per "migliorare" la scuola primaria non mi convincono e Le assicuro che non convincono molti Italiani.
Il rapporto OSCE segnala che i livelli di spesa per la scuola e l'istruzione in Italia sono in linea con gli altri paesi industrializzati solo per primarie e secondarie di primo grado, ma sono nettamente più bassi per quanto riguarda l'università. Io credo che quindi per migliorare il sistema-scuola pubblico italiano sia quello di riportare la spesa per l'università in linea aumentando i finanziamenti oppure ottimizzando quelli già in essere.
Io credo che invece il dictat del suo capo del governo sia stato: diminuire le spese. Quindi, molto semplicemente, io penso che Lei abbia pensato di
escogitare dei semplici "tagli" dove le spese sono più alte.

Onorevole Gelmini, sicuramente converrà con me che proporre il maestro unico solamente perchè il bambino possa avere una unica figura di riferimento in classe, sia una argomentazione poco convincente per giustificare la riforma. Se Lei si rileggesse il rapporto OCSE, scoprirebbe che in realtà per migliorare la scuola italiana, dovrebbe rivolgere la sua attenzione alle scuole secondarie di secondo grado e all'università. Secondo l'OCSE siamo al penultimo posto come numero di lauerati su cento persone: appena 11. Solo la Turchia è sotto di noi. Ci superano paesi come Cile e Messico.

Gli insegnati delle primarie sono pagati meno dei loro colleghi stranieri, ma in Italia ci sono classi in media meno numerose e il numero medio di studenti per insegnanti e di 11. Questo è un aspetto che l'OCSE ha giudicato favorevole per una scuola migliore. E lei invece vuole ridurre il numero di insegnanti.
Vuole passare al maestro unico che quindi dovrà essere un super-insegnante che sia ferratissimo in inglese ed in informatica, materie fondamentali nel futuro dei nostri figli. Più insegnanti invece possono avere delle specializzazioni diversificate.

Altro aspetto rilevato dall'OCSE è stato il maggior numero di ore frequentate dai nostri studenti rispetto ai loro colleghi stranieri. E Lei cosa vuol fare? Ridurre il numero di ore della scuola primaria a 24 ore. Allora non mi può biasimare se sono preoccupato della sorte della scuola pubblica.

Se vuole dei consigli le propongo di migliorare l'orientamento dei ragazzi alla scelta della scuola secondaria di secondo grado (superiori) e del corso universitario. Se non lo sa i programmi di orientamento proposti dalle scuole sono molto scarsi o quasi inesistenti. Mi chiedo come faccia un ragazzino alla
fine della secondaria di primo grado a decidere quale scuola frequentare con una semplice visita al liceo o all'istituto tecnico più vicino. Oppure come faccia un maturando a scegliere il corso universitario più adeguato a se stesso con un incontro con un rappresentante degli industriali in un'aula magna superaffollata. Ci sono professionisti dell'orientamento scolastico che in un sistema-scuola funzionante dovrebbero essere fondamentali.

E non vogliamo parlare dei test di ammissione all'università? Come pretendiamo di scegliere i migliori studenti più adatti a frequentare un certo corso universitario con un test (più o meno regolare) della durata di qualche ora. E' ovvio che se la scelta è sbagliata, il numero di abbandoni sarà maggiore.

Inoltre, non capisco come possa un governo scegliere di "tagliare" le spese proprio sulla scuola. La scuola dovrebbere essere il gioiello di una nazione civile. Dovrebbe essere curata e provilegiata. Dovrebbe avere dei ministri capaci ed attenti che non la trattano come una azienda da portare a bilancio positivo. Gli sprechi ci possono essere e devono essere limitati, ma La prego non mascheri da "buone riforme" dei puri e semplici "tagli" per far quadrare il bilancio del nostro stato e del suo governo. Tagliamo i soldi alla nostra scuola, all'istruzione dei nostri figli, al futuro della nostra nazione per salvare magari l'Alitalia e la faccia del nostro presidente del consiglio.

Distinti Saluti

Lettera firmata

gelmini_m@camera.it
urp@istruzione.it

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