E' curioso come il nostro Ministro degli Interni giudichi i fatti di Rosarno come l'effetto della "troppa tolleranza". Neanche una parola sulle organizzazioni camorristiche che sfruttano quegli immigrati e di come la legge Bossi-Fini avrebbe dovuto prevenire certi fatti.
Ancora una volta l'uomo della Lega non manca l'occasione di diffondere il pensiero xenofobo leghista. Ogni volta che problemi di questo tipo vengono affrontati in modo così superficiale e grossolano penso sempre a quale sia il secondo fine. Oramai il secondo fine, nel caso della Lega, é ovvio:
alimentare la paura nel diverso e creare un "nemico" comune da combattere e quindi ergersi a paladini della nostra "razza" e della nostra sicurezza.
Perché quando sento commentare questi fatti dai politici leghisti non posso non pensare alla persona appoggiata al bancone del bar? Egli si rivolge, con la birra in mano, ai suoi amici seduti a giocare a carte e dice "Vedi cosa vuol dire ad essere troppo tolleranti?", tutti gli danno ragione... e poi ritornano a giocare.
E' molto facile risolvere il problema dell'integrazione in Italia senza integrare un bel nulla. Alzare barriere, ostacolare il contatto, ostacolare la conoscenza dello straniero. E' più facile alimentare la paura del diverso e farci vivere nella convinzione che questi "extra" vengono a vivere qui solo per rubarci il posto di lavoro.
Questo modo di porre la cosa miete molti proseliti, soprattutto nel nostro Veneto, ma cosa si ottiene. Si ottiene che la Lega vince le elezioni? Sì, ma a noi che futuro resta? Come vivranno il futuro i nostri figli in una società divisa. Dove invece di arricchirsi con la diversità ci impoveriamo nella nostra ignoranza. Dove i conflitti sociali si acuiranno sempre di più. Abbiamo a disposizione un sacco di società alienate dalle divisioni e dalle rabbie soffocate:
Cattolici e Protestanti in Irlanda del Nord, bianchi e neri nell'apartheid in Sud Africa... io faccio una previsione, se continuiamo così, Veneto nel 2050.
Ah, dimenticavo. La nostra maestrina Mariastella Gelmini ci mette anche del suo: alziamo un'altra barriera del 30%. Facile no? Perché pensare ad una scuola che accolga ed integri quando è molto più facile chiudere una porta?
2 commenti:
Fate bene a sottolineare le contraddizioni di chi non ha nessuna intenzione di risolvere un problema che solo a sbandierarlo le fa guadagnare facili voti.
Basta guardare cosa sta succedendo a Montecchio Vicentino. Io credo che ci saremmo vergognati se quello che succede lì fosse successo al mio prozio Giulio in Argentina. Immigrato in Argentina negli anni '50. 1950!
Complimenti per l'inserimento della barra di condivisione sui diversi social network. A tal proposito credo che un agile strumento di diffusione sia Twitter.
Ma come, queste cose nella ridente e amichevole Calabria? Queste cose dove pullulano esemplari di meridionali aperti e solari come piacciono alla signora Ciampi e non nel retrogrado Nord-Est?
In ogni caso che belle immagini ci fornisce questa inelubile e fantascientifica società multirazziale... scontri tra bande e clan del medesimo substrato socio-culturale, da una parte i calabresi e dall'altra i subsahariani, stile Los Angeles 1992.
Che poi sia successo nella Calafrica della 'ndrangheta non può che apparire scontato. La Calabria ha il record dei finti braccianti agricoli che truffano l'Inps e quindi i contribuenti e quindi a stragrande maggioranza noialtri Veneti. Le cooperative agricole fittizie assumono amici, clienti e parenti e non pagano l'Inps. I finti braccianti hanno sei mesi di contributi pensionistici l'anno accreditati e gli altri sei mesi truffano l'indennità di disoccupazione. Nella sola provincia di Cosenza i braccianti agricoli sono più di 40.000, in tutta la Lombardia circa 10.000. Il finto bracciante agricolo calabrese non mette piede nei campi (mai abbassare la schiena, guai!) perchè in questi ci lavorano i clandestini: lui lavora in nero in un settore non agricolo. Lo staterello delle banane italiota, forte con i deboli e debole con i forti, buonista, solidale e vigliacco ha sempre tollerato tutto ciò. Ha tollerato l'immigrazione clandestina, l'impiego di clandestini nei campi, le truffe all'Inps dei braccianti calabresi nullafacenti e col lavoro nero in un'altra attività. Nella Calabria delle 11.000 guardie forestali ci sarebbero anche migliaia di vigili urbani, polizia, carabinieri, guardia di finanza, ispettori INAIL, INPS e Uff. del Lavoro. Questo è l'ennesimo risultato di decenni di politica solidale (parola di cui tutti si riempiono la bocca e ne vediamo gli effetti! quando qualcuno, soprattutto tra i politici, parla di solidarietà, mettetevi subito la mano al portafogli!), politically correct e assistenzialista. In pieno stile Repubblica delle Banane e Terronia style.
San Marco proteggici
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