La raccolta di firme per la petizione del Partito Democratico per la Scuola Pubblica.
Intanto le nostre scuole risentono dei tagli-Gelmini (da Il Giornale di Vicenza del 24 aprile):
LA RIFORMA DA SETTEMBRE. Molti plessi confermano l’ipotesi di orario unico 8-14 e poi a casa
Scuola, addio mensa. Si ripiega sui panini? (di Anna Madron)
Dirigenti e genitori alle prese con il taglio degli insegnanti. Bellon: «Dal 2010 qui solo lezioni la mattina, per 6 giorni».
Il panino potrebbe rimpiazzare la pastasciutta. Dipenderà dall'esito dei conteggi in corso in questi giorni alle elementari e medie, dove si stanno quantificando le “perdite”, vale a dire gli insegnanti che per effetto della riforma perderanno il posto rendendo più difficile garantire il consueto tempo scuola, mense comprese.
Al comprensivo 5 dei Cappuccini i conti sono già stati fatti: se alla Giuriolo saltano tre professori (due di lettere e uno di tecnica), sono cinque le maestre elementari costrette ad andarsene dai plessi della Giusti, 2 Giugno e Da Porto. Una perdita non priva di conseguenze, fa sapere il dirigente Augusto Bellon, «perché - dice - se nelle classi prime le 27 ore impongono un solo rientro pomeridiano, nelle classi dalla seconda alla quinta uno dei due pomeriggi dovrà essere eliminato, dal momento che le compresenze sono state cancellate e non ci sono insegnanti che possono essere utilizzati per la vigilanza nella pausa pranzo».
Qualche alternativa, però, considerate le proteste partite a raffica dai genitori, sta spuntando. «Si potrebbe mantenere il secondo rientro affidando la sorveglianza ad esterni e trasformando il pranzo in un momento in cui gli alunni consumano un panino portato da casa», riprende Bellon che nel frattempo ha bussato alle porte del Csi, il Centro sportivo italiano, che nei mesi estivi collabora con il Comune per la gestione dei centri estivi, per risolvere la non facile questione dell'organizzazione delle mense da settembre.
«Ci affideremo a personale esterno anche alle medie: i costi saranno a carico delle famiglie e alla fine ci sarà un risparmio rispetto al vecchio buono pasto», conclude il dirigente il quale anticipa un giro di boa. «A partire dal 2010 - dice Bellon - l'offerta formativa del comprensivo 5 sarà tutta su sei giorni: se mancano le risorse non si può fare l'impossibile, senza contare che didatticamente parlando frequentare in orario antimeridiano è senz'altro più produttivo».
C'è poi chi, preso atto che l'organizzazione della mensa si annuncia ardua, ha preferito imboccare un'altra strada. Nelle medie dei comprensivi 1, 9, 10 e 11 la proposta è infatti quella di far suonare la prima campanella alle 8 e l'ultima alle 14 (all'1 di contrà Burci si comincia addirittura alle 7.45, fino alle 13.45): in mezzo un paio di intervalli per mangiare qualcosa e riprendere fiato da una staffetta sui banchi di sicuro impegnativa.
«Ogni comprensivo sta facendo i conti a seconda dell'organico assegnato», interviene Urbano Bonato, preside dell'8 e coordinatore dei dirigenti di base, ricordando che Vicenza è la provincia maggiormente penalizzata, con 160 insegnanti elementari che saltano e che rendono complicato soddisfare le richieste delle famiglie.
«Mense a parte - riprende il preside dell'istituto di via Carta - che ognuno fa il possibile per riuscire a garantire, quello che ci preoccupa come dirigenti è la mancanza di compresenze che si ripercuoterà pesantemente sull'organizzazione quotidiana della scuola rendendo di fatto impossibile sostituire gli insegnanti assenti». Un pensiero che assilla anche Lorenzo Battistin, preside del comprensivo 6 Muttoni, alle prese in questi giorni con l'elenco degli organici.
«Su un corpo docenti di 34 maestri elementari - spiega Battistin - sono 4 quelli che perdono il posto nei due plessi Riello e Zanella: alla luce di questo stiamo cercando di capire se c'è o meno la possibilità di mantenere ugualmente la mensa con la vigilanza degli insegnanti. Da parte mia cercherò di fare il possibile per proseguire con l'organizzazione precedente, anche se non sarà così semplice visto che per le classi dalla seconda alla quinta le regole del gioco sono state cambiate in corsa».
Al comprensivo 5 dei Cappuccini i conti sono già stati fatti: se alla Giuriolo saltano tre professori (due di lettere e uno di tecnica), sono cinque le maestre elementari costrette ad andarsene dai plessi della Giusti, 2 Giugno e Da Porto. Una perdita non priva di conseguenze, fa sapere il dirigente Augusto Bellon, «perché - dice - se nelle classi prime le 27 ore impongono un solo rientro pomeridiano, nelle classi dalla seconda alla quinta uno dei due pomeriggi dovrà essere eliminato, dal momento che le compresenze sono state cancellate e non ci sono insegnanti che possono essere utilizzati per la vigilanza nella pausa pranzo».
Qualche alternativa, però, considerate le proteste partite a raffica dai genitori, sta spuntando. «Si potrebbe mantenere il secondo rientro affidando la sorveglianza ad esterni e trasformando il pranzo in un momento in cui gli alunni consumano un panino portato da casa», riprende Bellon che nel frattempo ha bussato alle porte del Csi, il Centro sportivo italiano, che nei mesi estivi collabora con il Comune per la gestione dei centri estivi, per risolvere la non facile questione dell'organizzazione delle mense da settembre.
«Ci affideremo a personale esterno anche alle medie: i costi saranno a carico delle famiglie e alla fine ci sarà un risparmio rispetto al vecchio buono pasto», conclude il dirigente il quale anticipa un giro di boa. «A partire dal 2010 - dice Bellon - l'offerta formativa del comprensivo 5 sarà tutta su sei giorni: se mancano le risorse non si può fare l'impossibile, senza contare che didatticamente parlando frequentare in orario antimeridiano è senz'altro più produttivo».
C'è poi chi, preso atto che l'organizzazione della mensa si annuncia ardua, ha preferito imboccare un'altra strada. Nelle medie dei comprensivi 1, 9, 10 e 11 la proposta è infatti quella di far suonare la prima campanella alle 8 e l'ultima alle 14 (all'1 di contrà Burci si comincia addirittura alle 7.45, fino alle 13.45): in mezzo un paio di intervalli per mangiare qualcosa e riprendere fiato da una staffetta sui banchi di sicuro impegnativa.
«Ogni comprensivo sta facendo i conti a seconda dell'organico assegnato», interviene Urbano Bonato, preside dell'8 e coordinatore dei dirigenti di base, ricordando che Vicenza è la provincia maggiormente penalizzata, con 160 insegnanti elementari che saltano e che rendono complicato soddisfare le richieste delle famiglie.
«Mense a parte - riprende il preside dell'istituto di via Carta - che ognuno fa il possibile per riuscire a garantire, quello che ci preoccupa come dirigenti è la mancanza di compresenze che si ripercuoterà pesantemente sull'organizzazione quotidiana della scuola rendendo di fatto impossibile sostituire gli insegnanti assenti». Un pensiero che assilla anche Lorenzo Battistin, preside del comprensivo 6 Muttoni, alle prese in questi giorni con l'elenco degli organici.
«Su un corpo docenti di 34 maestri elementari - spiega Battistin - sono 4 quelli che perdono il posto nei due plessi Riello e Zanella: alla luce di questo stiamo cercando di capire se c'è o meno la possibilità di mantenere ugualmente la mensa con la vigilanza degli insegnanti. Da parte mia cercherò di fare il possibile per proseguire con l'organizzazione precedente, anche se non sarà così semplice visto che per le classi dalla seconda alla quinta le regole del gioco sono state cambiate in corsa».
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