domenica 12 settembre 2010

La scuola pubblica accusa i primi colpi

Da Il Giornale di Vicenza del 12 settembre 2010

BRENDOLA. Lo sport per completare l’orario

A lezione di nuoto

il sabato mattina

per le elementari


Scartato il rientro pomeridiano perchè non c’è il servizio mensa

A scuola per tutta la settimana, ma al sabato mattina solo lezioni di nuoto o di sport. Questa la novità per i 168 bambini delle classi prime e seconde delle elementari di Brendola e di Vò. Il nuovo orario, in vigore da domani, è stato deciso dalla dirigente Jole Frighetto, dal corpo docente, dai rappresentanti dei genitori e dall'assessore all'istruzione Barbara Tamiozzo, dopo la riduzione ministeriale dell'orario settimanale da 30 a 27 ore.
Il collegio docenti aveva avanzato varie proposte. Quella di tornare all'orario d'un tempo, tutti i giorni dalle 8 alle 12.30, era di difficile attuazione perché non compatibile con il trasporto degli alunni e con la ripartizione delle materie. L'ipotesi di aggiungere il rientro al lunedì pomeriggio, caldeggiata con una raccolta di firme da metà dei genitori, si è scontrata con l'assenza della mensa e di un servizio di sorveglianza.
«I tempi stringevano - spiega l'assessore Tamiozzo - e per quest'anno non è stato possibile realizzare il rientro pomeridiano. La questione rimane aperta per l'anno scolastico 2011-2012».
L'unica possibilità è rimasta quella di fare lezione dalle 8 alle 13 da lunedì a venerdì e il sabato dalle 8 alle 10. Intanto si sono concretizzate soluzioni per il sabato. Dice Tamiozzo: « Con la scuola e la Polisportiva abbiamo organizzato un corso di nuoto e attività nelle strutture della Polisportiva. Abbiamo destinato un contributo straordinario, grazie al quale alla famiglia che sceglierà il corso di nuoto verranno richiesti 35 euro al mese, mentre l'animazione prevede un costo di 10 euro».

La scuola pubblica anche nelle nostre zone comincia a risentire dei colpi del metodo Gelmini. A Brendola non riescono a fare le 30 ore settimanali (5 ore al giorno per sei giorni). Forse a causa della mancanza di maestre? L'articolo non lo dice, ma si fa fatica a credere che sia la scelta dei genitori. Il fatto è che non essendoci le strutture non è possibile fare il rientro pomeridiano. A questo la nostra ministra non ha pensato. E allora l'inventiva dell'amministrazione locale ci mette una toppa: un prezzo agevolato su un corso di nuoto e altre attività ricreative per completare a 30 ore le 27 ore della scuola pubblica.
Come detto l'articolo del giornalista non riporta le informazioni complete su come mai si sia arrivati ad adottare il modulo con le 27 ore a Brendola, ma credo che non ci vorrà molto tempo perché lo stesso problema si presenti anche da noi a Sarego.

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