lunedì 1 novembre 2010

Il morbo Gelmini


Il morbo della Riforma Gelmini sta infettando anche la nostra scuola. La scuola del nostro giardino. Fino all'anno scorso ci eravamo rifugiati nella filosofia del NIMBY (Not in my back yard). Finché il problema non interessa direttamente il nostro giardino allora non ci tocca.
L'anno scorso infatti la condizione economica del nostro istituto comprensivo e la situazione del corpo docenti fu tale da limitare l'impatto con la tanto famigerata riforma. L'istituto infatti garantiva a tutti gli studenti della scuola primaria le 30 ore settimanali e così fu per l'a.s. 2009-2010.
Anche l'anno scolastivo 2010-2011 è iniziato con 30 ore settimanali, ma nelle scuola dei comuni vicini si cominciano ad avere le prime notizie di riduzioni di orario. Sia a Brendola che a Lonigo infatti i bambini della scuola primaria frequentano per 27 ore costringendo le amministrazioni locali, tra l'altro, ad iniziative fantasiose per risolvere i problemi di orario e di trasporto.
A Brendola il comune organizza dei corsi di nuoto a pagamento per coprire le tre ore del sabato in cui non c'è lezione. A Lonigo l'orario di fine lezioni viene anticipato alle 12.30 mettendo in crisi i genitori lavoratori (alla faccia della sensibilità per queste famiglie espressa dalla signora Mariastella).
Si rimanda invece all'anno prossimo la riduzione di orario nelle scuole primarie di Sarego. E' già quasi certa infatti la difficoltà nel riproporre le 30 ore settimanali.
Infatti come recita il dpr n.89 (20 marzo 2009)

[...] Il tempo scuola della primaria e' [...] secondo le differenti articolazioni dell'orario scolastico settimanale a 24, 27, e sino a 30 ore, nei limiti delle risorse dell'organico assegnato. [...]

L'anno scorso la dirigente scolastica di Sarego dichiarava orgogliosamente che l'istituto era in grado di garantire le 30 ore. E invitava le famiglie a scegliere. Ma scegliere cosa se poi tutto è opzionabile da un "eccetto che...".
Ci sono stati quindi dei tentativi di addolcire la pillola amara, di rendere meno traumatica questa riforma che ha semplicemente lo scopo di declassare la scuola pubblica e tutti coloro che vi lavorano. A lungo andare verranno declassati anche coloro che hanno frequentato la scuola pubblica. A vantaggio dei pochi eletti che possono permettersi una scuola privata. A questo punto le divisioni sociali saranno sempre maggiori ed evidenti.

Tre ore alla settimana in meno vuol dire che gli studenti della primaria di oggi studieranno circa 100 giorni in meno in 5 anni dei loro "colleghi" di qualche anno prima (ricordo che ci sono 200 gg di lezione per ogni anno scolastico). E se poi arriveremo addirittura a 24 ore settimanali saranno 200 i giorni in meno (pari a un anno di lezione).

Nessun commento: