Testo Intervento :
L'onorevole Sbrollini ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1634/84.
DANIELA SBROLLINI: Signor Presidente, prima di entrare nel merito del mio ordine del giorno, vorrei sottolineare, come hanno già fatto i miei colleghi, che siamo l'unico Paese in Europa in cui il Presidente del Consiglio non viene a riferire in Parlamento sulla crisi economica in atto. Ciò oltretutto a fronte di un decreto-legge, come quello in esame, che vede, ancora una volta, la scuola umiliata in tutto e per tutto come avviene in tutta la manovra finanziaria che voi vi apprestate a varare. Non si prevede nessuna proposta su come affrontare la crisi, anzi, addirittura dopo sei mesi dalla nascita di questo Governo, non avete ancora definito neanche i livelli essenziali.Come si fa a tagliare, ancora una volta, le risorse allo Stato sociale? Come si fa a non investire in nessuna politica sui giovani, sulle future generazioni? Qui parliamo di scuola, ma parliamo anche di sanità, di politiche per la famiglia, di riduzione delle risorse agli enti locali che saranno costretti, ancora una volta, a tagliare proprio quei servizi alla persona.
L'onorevole Sbrollini ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1634/84.
DANIELA SBROLLINI: Signor Presidente, prima di entrare nel merito del mio ordine del giorno, vorrei sottolineare, come hanno già fatto i miei colleghi, che siamo l'unico Paese in Europa in cui il Presidente del Consiglio non viene a riferire in Parlamento sulla crisi economica in atto. Ciò oltretutto a fronte di un decreto-legge, come quello in esame, che vede, ancora una volta, la scuola umiliata in tutto e per tutto come avviene in tutta la manovra finanziaria che voi vi apprestate a varare. Non si prevede nessuna proposta su come affrontare la crisi, anzi, addirittura dopo sei mesi dalla nascita di questo Governo, non avete ancora definito neanche i livelli essenziali.Come si fa a tagliare, ancora una volta, le risorse allo Stato sociale? Come si fa a non investire in nessuna politica sui giovani, sulle future generazioni? Qui parliamo di scuola, ma parliamo anche di sanità, di politiche per la famiglia, di riduzione delle risorse agli enti locali che saranno costretti, ancora una volta, a tagliare proprio quei servizi alla persona.
Il mio ordine del giorno n. 9/1634/84 parte proprio da una richiesta (che so difficilmente accoglibile, ma ci spero ancora) al Governo. L'articolo 1 del decreto-legge in esame prevede dal prossimo anno scolastico, l'insegnamento della nostra Costituzione in tutti i cicli di istruzione. Chiediamo almeno che questo non vada a gravare sulle famiglie, non vada a gravare ulteriormente sulle famiglie visti i tagli ulteriori che andrete a fare.Non solo, ritengo molto grave che abbiate deciso, con questo decreto-legge, di non affrontare il confronto in Aula con l'opposizione svuotando, ancora una volta, questa istituzione delle sue funzioni di indirizzo e di controllo. Parliamo di scuola, cioè di uno dei pilastri fondamentali su cui si basa la vita dei cittadini. Avete deciso, invece, di considerare questo settore come un qualsiasi capitolo di spesa su cui ridurre i costi. Si taglia, cioè sulla qualità, sulla formazione, sulle politiche di integrazione e di aggregazione fin dalla nascita del bambino, fin dalla crescita dell'individuo. Otto miliardi in meno alla scuola in tre anni, 87 mila insegnanti in meno, 43 mila unità in meno di personale amministrativo, nessuna assunzione per i precari.
Si vogliono invece creare scuole differenziate, ridurre il tempo pieno, chiudere le scuole nei piccoli centri, parlare di maestro unico e potremmo, purtroppo, continuare così. Allora vi chiedo: ma la Gelmini con chi si è confrontata in questi mesi? Basta andare fuori da questa Aula per comprendere la rabbia e la preoccupazione di genitori e di insegnanti e per rendersi conto di ciò che sta accadendo.
Abbiamo una buona scuola, abbiamo dei livelli di eccellenza e personale qualificato. Avete, invece, deciso di affossarla, umiliando il nostro Paese e i lavoratori di questo settore che sono il pilastro di una società civile e moderna. Con il decreto-legge in esame avete deciso di accentuare le disuguaglianze sociali. Vi chiedo di leggere bene i dati ISTAT per capire che vi è un aumento delle povertà e soprattutto di quelle minorili, che sono molto più alte rispetto al resto d'Europa, ma anche dell'impoverimento delle famiglie e soprattutto di quelle giovani coppie che hanno deciso di avere dei bambini. Allora, quali sono le politiche per le famiglie di questo Governo? Si colpiscono, oltretutto, anche i diritti di pari opportunità nell'ambito genitoriale. Basti pensare alle donne, perché è evidente che togliendo il tempo pieno si costringono le donne a rivedere la loro carriera lavorativa o addirittura di scegliere se rimanere a casa o continuare a lavorare. Si tratta di un ritorno indietro, ad una realtà che non esiste più. Pertanto, come mai invece di lavorare sui miglioramenti per la scuola, valorizzare i meriti e così competere con il resto d'Europa si sceglie, invece, di smantellare tutto e soprattutto la qualità della scuola pubblica? Questo è ciò che vi chiedo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
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