venerdì 25 aprile 2008

25 APRILE

25 aprile, monito di Napolitano "Mantenere viva la memoria"

Il capo dello Stato apre al Quirinale le cerimonie per l'anniversario della LiberazioneMonito ai giovani: "Ora tocca a voi contrastare i nuovi autoritarismi e integralismi.

ROMA - ''Come ho sostenuto anche lo scorso anno a Cefalonia, credo che sia importante che gli italiani mantengano costantemente viva la memoria e consapevole la coscienza delle diverse tappe e componenti del processo di maturazione e di lotta che ha condotto il nostro Paese alla liberazione''. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano avviando al Quirinale le celebrazioni ufficiali del 63/o anniversario della Lotta di Liberazione. "I giovani di oggi - ha proseguito il capo dello Stato - sono chiamati a contrastare i nuovi autoritarismi e integralismi che rappresentano la negazione dei principi e dei valori che ispirarono la lotta per la liberazione". "I nostri padri - ha aggiunto - hanno realizzato il sogno dell'Italia unita, la nostra generazione ha sconfitto il nazifascismo e gettato le basi dell'Europa unita fino al superamento della lunga stagione della guerra fredda con l'abbattimento del muro di Berlino. Ai giovani di oggi toccano questi altri compiti". Il 25 aprile del 1945, la liberazione "dall'oscuro periodo del nazifascismo e della guerra", ha sottolineato ancora Napolitano, fu la "promessa di un'Italia nuova, di una vera Costituzione dei cittadini, di una democrazia reale, di sviluppo economico e sociale per tutto il Paese". Oggi, ha proseguito il presidente della Repubblica, "siamo spronati ad un impegno maggiore per mantenere quella promessa" dobbiamo dire che "quei principi vanno vissuti quotidianamente". Tutti gli italiani, ha osservato il capo dello Stato, devono concorrere a "tenere alti i principi ed i valori anche morali che hanno ispirato la stesura del documento fondante della nostra vita democratica, principi che si esprimono nei diritti e nei doveri sanciti nella Costituzione e vanno apprezzati e coltivati".

(24 aprile 2008)

2 commenti:

Fabrizio ha detto...

Il presidente Napolitano ha sentito il bisogno di ricordare agli Italiani chi siamo e l'importanza del 25 aprile. Il sindaco di Milano invece passa da un comportamento puramente di facciata, come quello dell'anno scorso in cui spinse la carrozzella di suo padre partigiano durante il corteo, a quest'anno in cui invece ha sentito il bisogno di prendersi una vacanza invece di onorare il suo dovere di rappresentanza. Come fanno presto a cambiare i comportamenti a seconda delle opportunità! Intanto ad Alghero hanno vietato di cantare "Bella ciao" durante la manifestazione.

Vi segnalo questo blog:
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Anonimo ha detto...

A proposito di feste nazionali.

Il prossimo esecutivo su richiesta di alcuni rappresentanti di partito
intenderà modificare il calendario
delle feste nazionali.

Per Fini il 25 APRILE è una festa superata dal revisionismo storico che ha stabilito finalmente chi erano i buoni e chi erano i cattivi.

Per Berlusconi, dopo la scomparsa dei comunisti in parlamento e con
loro il popolo operaio, la festa del I° MAGGIO è totalmente inutile. In piazza non ci sarà nessuno.

Bossi, forte del successo elettorale e dopo aver discusso ma neanche tanto con i suoi amici d'osteria Calderoli e Borghezio,
decide per l'abolizione della festa
della Repubblica del 2 GIUGNO.
Solo la festa naturalmente!!!

Chi vivrà vedrà.