martedì 11 gennaio 2011

Riduzione dell'offerta formativa all'I.C. "Muttoni"



Come anticipato nel nostro post


nel prossimo anno scolastico la scuola primaria del nostro comune subirà una riduzione dell'offerta formativa. Questa è una notizia molto brutta e preoccupante per una scuola. Vuol dire che non potrà garantire ai propri studenti lo stesso insegnamento fornito negli anni precedenti. Nel prossimo anno scolastico quindi le classi prime e seconde frequenteranno le scuole primarie del comune per 27 ore alla settimana a differenza dei loro compagni più grandi che avranno a disposizione 30 ore.

Il motivo di questa riduzione di orario è la tristemente famosa Riforma Gelmini. Una vera e propria contraddizione in termini dato che non migliora niente. Come potrebbe migliorare una scuola se viene frequentata per meno tempo?

Oltre all'aspetto relativo all'orario la scuola primaria sta evolvendo anche verso il famoso maestro unico che si sta dimostrando sempre più una scelta poco giustificabile se non per via del risparmio delle ore di compresenza (tanto utili per garantire una crescita della classe più uniforme). L'anno prossimo è probabile che spariranno anche le insegnanti di inglese. L'insegnamento della lingua straniera sarà affidato alla maestra unica che quest'estate dovrà seguire un corso on-line. Quindi invece di avere un'unica insegnante che conosce bene la lingua e che la insegna a tante classi, si insegna un inglese approssimativo a tante insegnanti che non saranno in grado di fornire un'istruzione adeguata agli studenti. E anche questa si può considerare una riduzione di offerta formativa.

Un ministro dell'istruzione che sogna "una scuola piena di arte e musica" probabilmente si dimentica di aggiungere "non per tutti però". Ci avviamo verso un lento e continuo degrado della scuola pubblica che rischia nel tempo di fare grossi danni nel tessuto sociale.

Noi genitori dobbiamo essere attenti e non considerare tre ore alla settimana come "soltanto tre ore". E' una questione di diritti negati.

Chi apre la porta di una scuola chiude una prigione. (V. Hugo)

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