venerdì 14 marzo 2008

Noi precari



E dopo tanto cammino, eccoci ad un traguardo: la laurea!
Non è finita però perché, molto spesso, niente di buono riserva il futuro e inizia la lunga marcia della precarietà …Dopo quattro anni di permanenza nel popolo delle “finte partite Iva” il giovane viene remunerato con poche, ma proprio poche, centinaia di euro al mese. Non può andare a vivere per conto suo, men che meno mettere su casa e fare famiglia e tre alternative gli si prospettano: la prima, sperare in una famiglia che lo comprenda e lo possa aiutare, la seconda consolarsi guardando chi sta peggio di lui, la terza andare a fare il “sacrestano” sposando Barbara Berlusconi.
Meno male che non siamo in America perché lì, stavolta, un’uscita in merito tanto volgare di Silvio Berlusconi gli sarebbe costata davvero l’immediata fine della carriera politica e quindi della corsa per la vittoria, ossessione che lo turba da una vita. La vittoria, non un mezzo ma un fine.
Il nostro caro, ma a volte troppo parco di parole, Presidente del Consiglio uscente, Romano Prodi, esorta i precari che ben conoscono e vivono sulla loro pelle il problema serio del precariato a non prendere per buoni gli annunci matrimoniali del Cavaliere mentre Veltroni accusa il comunicatore di essere lontano dalle ansie e preoccupazioni serie dei giovani.
Certamente chi ha qualsiasi tipo di lavoro precario (interinale, a progetto, ecc. ecc.) e vive questo dramma si sente indignato ed offeso, sicuro di una cosa sola : il grande imprenditore, terzo uomo più ricco d’Italia, non capisce proprio niente. Ma come si può pensare di dare in mano a un tipo simile il governo di uno Stato, di una società a misura d’uomo? Chi lo segue, sia nel candidarsi con lui o votarlo perché sa di averne dei vantaggi (economici), sia per limiti intellettivi, è esattamente come lui : “Morte tua, vita mia”, “magna, magna…” e del resto me ne frego.
Insomma, saranno l’età, la paura di non farcela ad arrivare primo e il dubbio di non poter avere nuovamente il potere dell’Azienda Italia, a mandarlo fuori di testa; certo che ogni giorno gliene capita una… Considera carta straccia il programma dell’avversario politico quindi lo straccia e butta alle ortiche, candida nel Popolo delle Liberta il fascista Ciarrapico perché possiede i giornali “che servono”, inizia la campagna elettorale con una solenne presa per i fondelli dei suoi elettori non onorando la promessa di inserire nelle sue liste Mastella perché secondo i sondaggi questa azione gli sarebbe costata perdere dall’8 al 10% dei voti.
Persi i grandi alibi del sogno e dell’anticomunismo, a Berlusconi non sono rimaste che le becere barzellette. Prosegua Cavaliere…tanto “l’uomo non è che una canna, ma una canna pensante; in ciò sta la sua grandezza” – diceva Pascal. E lei diventa, davvero, ogni giorno più piccolo…
Elisabetta

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E'vero in altre democrazie il caro
Silvio avrebbe finito la sua carriera politica (in un paese normale non sarebbe neanche cominciata). Mi domando che cosa avrebbe consigliato se davanti invece di avere una bella ragazza
avesse avuto una "cozza"? Di andare
a farsi monaca di clausura ?
Deprimente.
PS leggendo i giornali sembra che l'intervento di Silvio sul precariato nonostante l'infelice battuta abbia convinto la ragazza
a votare per il PDL.
Ancora più deprimente.
Prossimamente la vedremo in TV.
(

Fabrizio ha detto...

Oggi, 16 marzo, il Corriere riportava:
"... Perla Pavoncello ritira la candidatura nella lista del Pdl al consiglio comunale di Roma. La ragazza precaria a cui il candidato premier del Pdl Silvio Berlusconi ha consigliato di sposare un milionario... "
Quindi, oltre tutto quello che si può dire sui giochini mediatico-circensi del sig. B., la serata televisiva a cui B. aveva partecipato era tutta una montatura e la signorina precaria che avrebbe dovuto intervistarlo aveva già dichiarato che avrebbe votato per lui. Quindi era tutto un mega spot elettorale senza nessun "pericolo" di contradditorietà per il già citato.